Coronavirus: la donna costretta a rimanere in casa con il cadavere del marito a Savona

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-10

L’uomo, che da tempo mostrava sintomi riconducibili al COVID-19, è deceduto nella notte, stroncato probabilmente da un malore. La moglie, anche lei potenzialmente infetta, ha chiamato subito i soccorsi ma i militi, una volta arrivati sul posto, hanno deciso di non entrare nell’alloggio

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Costretta a rimanere in casa con il cadavere del marito. E’ quanto accade a una donna di Borghetto Santo Spirito (Savona). Dopo un caso analogo avvenuto alcuni giorni fa a Napoli, se ne è verificato uno nel savonese. L’uomo, che da tempo mostrava sintomi riconducibili al COVID-19, è deceduto nella notte, stroncato probabilmente da un malore. La moglie, anche lei potenzialmente infetta, ha chiamato subito i soccorsi ma i militi, una volta arrivati sul posto, hanno deciso di non entrare nell’alloggio.

Coronavirus: la donna costretta a rimanere in casa con il cadavere del marito a Savona

Trattandosi di un potenziale contagio, per rimuovere il cadavere sarà necessario attendere almeno 24 ore e l’esito dei tamponi. “Una situazione spiacevole che non so definire a parole – ha detto il sindaco Giancarlo Canepa, giunto sul posto – Sono vicino al dolore della donna e dei parenti che stanno vivendo questa situazione surreale”. Secondo quanto racconta IVG la zona è quella di Pineland e che trattandosi di un probabile caso, non si è dunque potuto procedere alla rimozione del cadavere, che si trova tutt’ora nell’alloggio, dove è anche la donna, che a sua volta mostrerebbe sintomi evidenti. A denunciarlo a IVG.it è la nipote: “Lei è sul balcone che chiede aiuto e pietà – è lo straziante messaggio – dove sono i tamponi? Chi altro deve morire?”.

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Intanto da ieri è in isolamento perché positivo al test per il coronavirus anche il direttore del 118 Liguria Francesco Bermano. “Sono sintomatico, ho avuto tosse e febbre e per prudenza prima di spargere il virus ho fatto un tampone e sono risultato positivo – ha raccontato Bermano al Tgr Liguria -. Mi sento come se avessi l’influenza. Questo virus è molto democratico, perché sta colpendo un po’ tutti. Io non ho avuto contatti né con il Piemonte né con la Lombardia, quindi bisogna ragionare che oggi riguarda un po’ tutti e tutti dobbiamo mettere in atto tutte le possibilità di prevenzione”. Sono quasi 4mila i turisti provenienti dalle “zone rosse” arrivati in Liguria e che si sono autosegnalati alla Regione Liguria in 2 ore, dallo scattare dell’ordinanza che obbliga all’autodenuncia. “Dalle 14 – ha riferito il governatore Giovanni Toti – sono arrivate 3.400 mail e 500 chiamate ai nostri numeri. Questo ci dà i volumi delle persone presenti, e parliamo solo delle prime due ore”, ha sottolineato Toti.

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