Attualità

Coronavirus: le bugie sui morti in tutta Europa

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-28

Il conto dei morti sottostimati, cioè i pazienti che hanno contratto la malattia ma non sono stati tamponati e quelli deceduti per effetti collaterali del coronavirus: dai pazienti con infarti, ictus, aneurismi, o altre patologie, non visitati e soccorsi in tempo a causa degli ospedali pieni

article-post

Milena Gabanelli e Simona Ravizza raccontano oggi sul Corriere della Sera quanto sono davvero attendibili Italia, Spagna, Regno Unito, Francia, Svezia, Svizzera e Paesi Bassi nella comunicazione dei morti causati dal Coronavirus SARS-COV-2 e da COVID-19. In base alle statistiche ufficiali, oggi l’Italia è il Paese europeo più colpito dopo la Spagna.

Il drammatico bilancio delle vittime, ormai intorno alle 27mila, è addirittura il più alto. Per capire, però, il reale impatto del virus sul nostro Paese rispetto al resto d’Europa bisogna sapere chi dice davvero la verità e quanto è ridimensionato il numero dei decessi. I dati sulle morti da Covid-19, che ci vengono comunicati quotidianamente dalla Protezione civile, si riferiscono solo ai pazienti con una diagnosi accertata tramite il tampone, e quindi sono inferiori rispetto alla realtà. La stessa cosa avviene negli altri Paesi europei considerati.

Un’elaborazione dell’Istituto per gli studi di Politica internazionale (Ispi) sui morti registrati dai rispettivi Istituti di statistica nazionali, che Dataroom consulta in anteprima, ci permette di mettere a confronto Paese per Paese il numero dei morti di quest’anno con quelli degli anni precedenti. La differenza dovrebbe corrispondere alle morti da Covid-19, ma rispetto ai dati comunicati durante i mesi dell’epidemia c’è una notevole distanza.

bugie morti coronavirus sars-cov-2 covid-19

Lo studio dell’ISPI sui morti di Coronavirus cancellati (Corriere della Sera, 28 aprile 2020)

Cosa vuol dire? Che sono i morti sottostimati, cioè i pazienti che hanno contratto la malattia ma non sono stati tamponati e quelli deceduti per effetti collaterali del coronavirus: dai pazienti con infarti, ictus, aneurismi, o altre patologie, non visitati e soccorsi in tempo a causa degli ospedali pieni. Una volta individuato questo numero è possibile sapere anche quali sono i Paesi che hanno barato di più nella comunicazione e che hanno il tasso di mortalità in eccesso più alto per milione di abitanti.

La Spagna conta 68.056 decessi contro i 39.981 dello stesso periodo negli anni precedenti. È il Paese dove la crescita è maggiore: più 70%. I Paesi Bassi fanno registrare un più 50%(22.352 contro 14.895). Segue l’Italia con 78.757 decessi al 4 aprile contro 57.882. Gli ormai noti dati Istat ci dicono che a livello italiano l’aumento in media è del 36% (ben sappiamo, però, che la più colpita è la Lombardia con incrementi che arrivano a decuplicarsi nei comuni della Bergamasca). Anche il Regno Unito registra un più 36% (63.842 contro 46.877). Poi Svizzera più 25%, Francia e Svezia più 20%.

Leggi anche: Per colpa di qualcuno non riapre più nessuno: cosa c’è dietro la fase 2 light di Conte

Potrebbe interessarti anche