Attualità
“Chi non segue la linea è fuori: lo dice Salvini”: la storia dei messaggi ai leghisti per i test
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-07-24
L’intimazione riguarderebbe un esponente di lunga data come Lorenzo Demartini, ex consigliere regionale che, nella scorsa primavera, si era schierato per l’utilizzo dei test disponibili, senza attendere quelli Diasorin, per i quali era partita la convenzione con la Regione. Ma Grimoldi replica: “assolutamente falso: ho tutti i messaggi!”
Il nome del deputato leghista Paolo Grimoldi, già commissario regionale del partito in Lombardia, non è neanche sfiorato dall ’inchiesta della Procura di Pavia sui test sierologici della Diasorin e l’accordo con il San Matteo di Pavia. Ma, scrive oggi il Fatto Quotidiano, è chiaro, leggendo gli atti dell’inchiesta su Diasorin e il San Matteo di Pavia, che “diversi amministratori locali”e in particolare i “sindaci di Robbio e Cisliano ” hanno “riferito di atteggiamenti ostruzionistici nei loro confronti da parte di esponenti politici regionali della Lega Nord” per la decisione di procedere autonomamente sui test sierologici. Per questo oggi un articolo a firma di Vincenzo Iurillo e Antonio Massari chiede conto al deputato di presunti sms sui sindaci e i test sierologici. Ma lui smentisce:
L’intimazione riguarda un esponente di lunga data come Lorenzo Demartini, ex consigliere regionale che, nella scorsa primavera, si era schierato per l’utilizzo dei test disponibili, senza attendere quelli Diasorin, per i quali era partita la convenzione con la Regione. A intimargli di non assecondare le iniziative di Francese è il deputato leghista Paolo Grimoldi, già commissario regionale del partito in Lombardia. Abbiamo chiesto all’ufficio stampa di Salvini di confermare o smentire ma mentre scriviamo non abbiamo ricevuto risposte. Siamo in aprile e Francese trasforma Robbio nel paese della “d i s o b b edienza civile”. Deciderà di procedere con i test sierologici e dai 16 casi ufficiali, quando avvia lo screening, a Robbio si passa a 140 persone che hanno sviluppato gli anticorpi al Covid. Tutto a spese del Comune e con l’aiuto di privati cittadini. Dovrebbe essere considerato un sindaco esemplare. Grimoldi – per quanto risulta al Fatto Quotidiano–lo giudica, in un messaggio inviato a Demartini, un “miserabile ”. E gli intima di non assecondarlo. Pena l’espulsione dal partito. Spiega che è Salvini in persona ad averlo deciso.
“Non ricordo neanche chi sia il sindaco di Robbio. E’ della Lega?” chiede Grimoldi al Fatto .“A Lorenzo Demartini”, aggiunge, “può essere che abbia detto di non rilasciare dichiarazioni sui giornali…”. Sul sindaco di Robbio – chiediamo – e sui test sierologici?. “Non so neanche dove sia Robbio”, è la risposta. “A Demartini è molto probabile che, se ho detto qualcosa su qualche tematica di sorta, gli avrò detto ‘cuciti la bocca’ ”. Ma – insistiamo – sulle vicende legate al sindaco di Robbio? “Non ricordo, avrò detto a Demartini: ‘quello è un cretino lascialo perdere’…”. Il punto, obiettiamo, non è il suo giudizio sul quoziente intellettivo di Francese, ma il riferimento ai test sierologici: “Ma che ne so io dei test! Non so neanche dov’è Robbio! Al 90 per cento sarà uno di quelli che negli ultimi anni è venuto a chiedere di candidarsi in Lega. Avrò detto a Demartini che è un cretino, l’avrò anche scritto, ma io dei test… non sono medico, non sono eletto in Regione. Cerco di tenere la barra dritta del mio movimento politico sulla Lombardia. E se uno dice una cosa fuori dal coro cerco di intervenire”. Gli chiediamo se abbia fatto riferimenti a Salvini e al sindaco di Robbio: “Verificato ”, ci risponde, “assolutamente falso: ho tutti i messaggi! Non so cio, chi sia il sindaco di Robbio, si figuri Salvini”