Attualità
Champs-Elysées, la storia di Youssouf El Osri e Karim Cheourfi
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2017-04-21
Ieri i giornali italiani hanno pubblicato il nome di un uomo segnalato dalla polizia belga presentandolo come l’attentatore di Parigi. L’uomo ucciso dopo aver sparato alla polizia in realtà è un altro e non si sa se il primo sia collegato all’attentato. Come è nata la storia
Ieri durante l’attentato agli Champs-Elysées per molto tempo l’identità dell’autore della sparatoria è rimasta ignota. Non è ancora chiaro se gli attentatori fossero uno o due. Eppure i giornali italiani hanno pubblicato in massa il nome di Youssouf El Osri: in questo tweet c’è chi critica i media francesi per non averlo fatto ed elogia quelli italiani, immaginando chissà quale tipo di complotto o censura dietro la scelta.
Les médias italiens parlent de #youssoufelosri mais pas les médias français. #honteux pic.twitter.com/IwEbDrzI54
— NouvelOrdreMondial (@Nova153) 20 aprile 2017
Champs-Elysées, la storia di Youssouf El Osri e di Karim Cheourfi
Ovviamente la storia è un pochino diversa da come appare. Il nome di Youssouf El Osri è stato fatto su Twitter dal fotogiornalista indipendente francese Jean-Paul Louis Ney. Sulla Wikipedia francese è presente una sua biografia, che racconta come l’uomo, dopo essere stato condannato per rapina, si è trovato spesso nei guai per aver trafugato e pubblicato informazioni riservate: nel 2016 è riuscito a pubblicare per primo l’identità dei fratelli Kouachi lo stesso giorno dell’attacco contro Charlie Hebdo.
? ATTENTAT SUR LES CHAMPS
URGENT LA POLICE RECHERCHE#YoussoufElOsri est arrivé depuis la Belgique avec le Thalys pic.twitter.com/veYLA9RuaQ— Jean-Paul Louis Ney (@jpney) 20 aprile 2017
Ieri Ney ha segnalato il nome di Youssouf El Osri durante l’attentato agli Champs-Elysées, spiegando però che l’uomo era stato segnalato in mattinata dalla polizia belga che aveva effettuato una perquisizione nella sua abitazione di Anversa, dove aveva ritrovato un biglietto su un treno Thalys per Parigi alle 6 del mattino mentre dell’uomo non c’era traccia. Nell’abitazione la polizia belga aveva trovato anche armi e passamontagna e aveva segnalato l’individuo come “molto pericoloso per la Francia”. Ma non c’è nessuna prova che l’uomo sia legato in qualche modo all’attentato agli Champs-Elysées. Eppure sia le tv che i quotidiani italiani lo hanno identificato come l’attentatore pubblicandone la foto. In effetti lo stesso Ney, accusato anche di islamofobia, aveva detto che la polizia stava ricercando El Osri, e questo non poteva che escludere che l’uomo fosse morto agli Champs-Elysées.
L’attentatore morto è Karim Cheourfi
l quotidiano francese Le Parisien ieri sera ha fornito però un nuovo nome ed identità per il killer. Sulla base dei documenti trovati nella vecchia Audi A4 color argento da cui il killer è sceso per attaccare una camionetta della polizia si chiamerebbe Karim Cheourfi, avrebbe 39 anni e nel 2003 era stato condannato a 20 anni di reclusione – pena ridotta a soli 5 anni – per aver tentato di uccidere tre uomini, inclusi due agenti, nel 2001 a Roissy-en-Brie. L’antiterroismo ha perquisito la sua casa nell’area di Seine-et-Marne. Nel frattempo l’Isis ha rivendicato l’attentato nominandoAbu Yusuf al-Beljiki, suffisso che lo identifica come belga.
Karim Cheourfi era schedato dalla polizia, radicalizzato, con pesanti precedenti: già 15 anni fa era stato condannato per tentato omicidio di un agente, quindi per aver assalito una guardia in carcere. Era nato nella periferia di Parigi. Ney, che evidentemente deve avere fonti eccellenti, nel frattempo è riuscito a pubblicare anche la scheda di Cheourfi:
? ATTENTAT #ChampsElysees
Voici l’auteur #KarimCheurfi pic.twitter.com/RvhvlnXIaK— Jean-Paul Louis Ney (@jpney) 20 aprile 2017
EDIT: Youssouf El Osri, il belga segnalato dalle autorità di Bruxelles a Parigi in relazione all’attentato sugli Champs-Elysées si è presentato spontaneamente al commissariato di polizia di Anversa. Lo si apprende dal portavoce del ministero degli Interni a Parigi.