Censimento: quanti sono i ROM in Italia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-06-19

La popolazione nomade in Italia oscilla tra le 120mila e le 180mila unità: solo una minoranza, stimata in 26mila persone, vive in baraccopoli autorizzate o «tollerate»

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Il censimento dei ROM lanciato ieri da Matteo Salvini dà l’occasione per tornare a parlare dei veri numeri della popolazione nomade, che in Italia oscilla tra le 120mila e le 180mila unità: solo una minoranza, stimata in 26mila persone, vive in baraccopoli autorizzate o «tollerate». In 148 baraccopoli «formali» vivono 16.400 persone, di cui il 43% è italiano. La città preferita dai rom e dai sinti è Roma con 17 campi autorizzati e 300 insediamenti. Uno di questi, il Camping River, ha rappresentato plasticamente il fallimento del piano Rom della Giunta Raggi: un anno fa veniva annunciato lo sgombero, nel frattempo sono rimasti tutti lì. Tra questi, il 55% sono minori e il 57% sono stranieri, ma questo non vuol dire che possano essere cacciati come ha auspicato ieri il ministro dell’Interno: molti provengono da altri paesi dell’Unione Europea. Nei microinsediamenti «tollerati» risiedono 9.600 rom con passaporto Ue rumeno (86%) e bulgaro.

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I numeri della popolazione ROM in Italia (La Stampa, 19 giugno 2018)

Il Corriere della Sera ricorda che non è la prima volta che un ministro lancia l’idea (salvo poi fare marcia indietro) di un censimento su base etnica con rilevazione di impronte digitali. Nel 2008 ci provò il leghista Roberto Maroni con il suo pacchetto sicurezza: «I censimenti su base etnica sono destinati al fallimento come 10 anni fa perché non tollerati dall’Unione europea», dichiara il portavoce della comunità di Sant’Egidio Roberto Zuccolini. E Carlo Stasolla dell’Associazione 21 aprile aggiunge: «Il Consiglio di Stato stabilì un risarcimento di 18 mila euro» a chi era stato schedato su base etnica.

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Censimento: i rom in Italia (Corriere della Sera, 19 giugno 2018)

Il quotidiano segnala che il problema della criminalità esiste, ma che è anche legato alla scarsa scolarizzazione sulla quale l’Italia non si impegna al pari di altri paesi europei:

Finlandia e Irlanda (con i maestri itineranti) hanno fatto passi ragguardevoli per l’inclusione scolastica dei piccoli rom che, invece, nelle città italiane costituiscono in alcuni casi «solo un problema di polizia» legato ai furti nelle strade e nelle abitazioni. Gli ultra minorenni sotto i 14 anni non sono imputabili e gli agenti devono spesso ricorrere alla misurazione del polso per accertare la reale età dei ragazzi fermati.

Ma per arginare i furti servono più maestri che agenti. Anche per questo per il triennio 2017-2019— come raccomandato dalla Ue — è ripreso il Progetto nazionale per l’integrazione e l’inclusione dei bambini rom, sinti e caminanti promosso dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Gestito ora dal ministro Luigi Di Maio, che è vicepresidente del consiglio. Al pari di Matteo Salvini.

26mila, diconsi 26mila persona. Un problema perfetto per chi cerca capri espiatori.

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