Lo spacciatore che andava in giro durante il lockdown con il timbro dei carabinieri

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-22

L’inchiesta nasce da un’indagine di polizia giudiziaria sul traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti, che vedrebbe tra gli esponenti di spicco dell’organizzazione individuata un graduato dell’Arma dei carabinieri, in servizio presso la Stazione Piacenza Levante, che, sfruttando il ruolo di appartenente alle forze di polizia, avrebbe gestito un’attività di spaccio attraverso pusher di propria fiducia

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Illustrando l’inchiesta sui sei carabinieri della caserma Caccialupo a Piacenza arrestati – per altri quattro sono scattate altre misure cautelari – con le accuse di peculato, abuso d’ufficio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio, lesioni personali aggravate, arresto illegale, perquisizioni ed ispezioni personali arbitrarie, violenza privata aggravata, tortura, estorsione, truffa ai danni dello Stato, ricettazione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, la procuratrice capo di Piacenza Grazia Pradella ha raccontato di uno spacciatore che durante il lockdown andava in giro con uno speciale permesso rimediatogli dagli indagati.

Lo spacciatore che andava in giro durante il lockdown con il timbro dei carabinieri

“Abbiamo poi il rilascio di false attestazioni da parte del pubblico ufficiale finalizzata al trasporto dello stupefacente in periodo COVID. Non se lo merita l’Arma ma non se lo merita neanche la città di Piacenza, la città stava contando i suoi morti e questo signore firma e controfirma un’autocertificazione per permettere allo spacciatore di muoversi verso la Lombardia per procacciarsi lo stupefacente dicendo se ti fermano fai vedere che sei stato già controllato dai carabinieri della caserma e ci mette il timbro”, ha detto Pradella durante la conferenza stampa. La procuratrice ha anche detto che tutti gli illeciti più gravi contestati sono stati commessi “in pieno lockdown con disprezzo delle più elementari regole di cautela”. E di particolare efferatezza sono i racconti sugli arresti illegali e la violenza nei confronti degli arrestati: “Il malavitoso dice in un’intercettazione hai presente le scene di gomorra, guarda che è stato uguale, tu devi vedere gli schiaffoni che gli ha dato”.

carabiniere carabinieri piacenza

L’AdnKronos scrive che l’inchiesta nasce da un’indagine di polizia giudiziaria sul traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti, che vedrebbe tra gli esponenti di spicco dell’organizzazione individuata un graduato dell’Arma dei carabinieri, in servizio presso la Stazione Piacenza Levante, che, sfruttando il ruolo di appartenente alle forze di polizia, avrebbe gestito un’attività di spaccio attraverso pusher di propria fiducia. Il militare, inoltre, avrebbe agevolato i sodali nella compravendita di ingenti quantità di stupefacenti, garantendo loro appoggio e protezione in cambio di un tornaconto economico. Nel dettaglio, le ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state emesse nei confronti di 12 soggetti, di cui 5 appartenenti all’Arma dei carabinieri mentre ai domiciliari sono finiti 5 persone, di cui 1 appartenente all’Arma. Si tratterebbe del comandante della stazione. L’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, invece, è scattato per 3 militari appartenenti all’Arma e per 1 appartenente al Corpo e l’obbligo di dimora nella Provincia di Piacenza per un Ufficiale dell’Arma (il comandante della compagnia di Piacenza). Nel corso delle operazioni è stato eseguito anche il sequestro dell’intero stabile sede della richiamata stazione dei carabinieri nonché il sequestro preventivo di beni mobili, immobili e rapporti finanziari nella disponibilità del suddetto graduato dell’Arma.

Leggi anche: I sei carabinieri della caserma di via Caccialupo a Piacenza arrestati per spaccio e tortura

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