Attualità

La solidarietà a Candy Candy Forza Napoli (che si è cancellata da Facebook)

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-04-18

Da zimbello degli utenti blastatori i selfie con le orecchie di coniglio della signora che non sapeva come trovare il PIN dell’Inps sognano di diventare il nuovo simbolo della lotta di classe

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L’utente “Candy Candy Forza Napoli“, diventata suo malgrado famosa per le domande e le risposte sulla pagina Facebook di Inps per la Famiglia, ha cancellato il suo profilo Facebook. Evidente non ha gradito o non ha saputo reggere l’improvvisa e non richiesta fama, generata dopo che alcuni utenti avevano iniziato a ridere delle sue domande su come ottenere il PIN e lo SPID per accedere al pannello del Reddito di Cittadinanza. I suoi commenti ai post di Inps per la Famiglia erano diventati il bersaglio perfetto di chi si voleva fare fare quattro risate sulle difficoltà altrui.

Il vero problema di Candy Candy Forza Napoli

E c’è da dire che il Social Media Manager della pagina ci ha messo del suo quando – rispondendo in malo modo – ha chiesto alla titolare dell’account se era “troppo impegnata a farsi i selfie con le orecchie da coniglio” per capire come fare a richiedere e ottenere il PIN “che ci vogliono cinque minuti”. È vero che le domande petulanti della signora, che a quanto pare risultava essere tra coloro che avevano fatto domanda per il RdC, fanno sorridere. Ma chi di noi non ha mai avuto un amico (o un genitore) un po’ imbranato con la tecnologia? Un conto è riderci su un conto è mettere alla gogna una persona per il solo motivo per cui non riesce a fare una cosa.

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Forse la retorica degli “analfabeti funzionali” (difficilmente è questo il caso) sta andando troppo oltre. Anche perché non stiamo parlando di analfabeti funzionali ma di persone che al massimo hanno una scarsa alfabetizzazione informatica, cosa ben diversa. Qualcuno ha pensato di spiegare cosa c’era che non andava nell’approccio del SMM dell’Inps. È il caso della sociolinguista Vera Gheno che in un post Facebook ha fatto alcune interessanti considerazioni emerse dalla vicenda dell’Inps delle famiglie. Una su tutte il fatto che tutti dobbiamo riflettere sulle nostre competenze digitali, sia che siamo semplici osservatori che si fanno una risata sia che siamo SMM più o meno improvvisati.

E voi dove vi nasconderete quando arriveranno i coniglietti pucciosi?

C’è poi chi ha voluto far arrivare a Candy Candy Forza Napoli la sua solidarietà. Fotografie Segnanti lo ha fatto a modo suo, vale a dire con quel meme multi-livello che non hai mai la certezza che in questo caso stia prendendo in giro Barbara D’Urso o proprio la povera Candy Candy.

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Ma almeno altre due persone hanno indossato virtualmente le orecchiette da coniglio per manifestare sinceramente la propria vicinanza alla signora che non riesce a capire come si fa il PIN dell’Inps. C’è chi se la prende con i blastatori, termine con cui si identificano quelli con la risposta ficcante sempre pronta a “spegnere” l’interlocutore senza lasciargli scampo. Magari l’Inps non è stata davvero blastatrice ma molti di quelli che hanno invocato “la 104” per gli utenti della pagina dovrebbero fare una bella riflessione.

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Perché come spiega un’utente persone come la “signora Candy Candy” vanno sostenute nella rivendicazione del loro diritto ad accedere al welfare, le si deve aiutare a capire quali sono i suoi diritti, non metterla alla berlina perché si fa i selfie con le orecchie di coniglio (come se la cosa denotasse chissà quale pochezza). Forse è prematuro dire che la sinistra deve ripartire dalle orecchie di coniglio. E come tutti i “la sinistra riparta da..” ha pure poco senso. Ma quello che è importante è che questa vicenda evidenzia la distanza che c’è tra i benestanti che si possono anche non preoccupare di come si ottiene il PIN dell’Inps o lo SPID e quelli per cui averlo o no fa una grandissima differenza, perché permette di controllare se il sussidio lo avranno oppure no.

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Inutile nasconderci, molti di quelli che prendono in giro “Candy Candy” non lo fanno per il nome del profilo, lo fanno perché sono dei bulletti, magari del tipo meno dannoso e pericoloso socialmente, ma sempre bulletti sono. E la cosa grave è che lo fanno perché sanno – o sospettano – che la signora sia un’elettrice del MoVimento 5 Stelle, e che quindi vada in un certo senso punita perché responsabile di quello che sta facendo il governo. E poi c’è questa strana forma di razzismo nei confronti dei poveri che si legge spesso in bacheche cosiddette “di sinistra”, salvo poi lamentarsi perché “non ci votano più”. Un senso di presunta superiorità che poi viene abilmente sfruttato da chi ha buon gioco nell’inventarsi categorie altrettanto inesistenti e poco rappresentative come quelle dei buonisti o dei radical chic per attaccare la sinistra.

Come scrive un’altra utente Facebook il problema è anche «questa sinistra piena di boria, che deride i poveri, che sputa sugli ultimi» magari non è una sinistra che va fatta tramontare ma che dovrebbe riflettere sulle sue competenze sociali. Non sia mai che dopo gli analfabeti funzionali che votano sbagliato scopriamo l’esistenza di un’altra categoria di imperfetti: gli analfabeti sociali che parlano a vanvera di meritocrazia e ignorano i problemi di chi magari nella vita è stato meno fortunato di loro. Lasciare indietro “Candy Candy Forza Napoli”, o peggio lasciarle alla propaganda della Lega o della destra sovranista, questo è il vero errore della sinistra italiana.

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