Il green pass diventa obbligatorio…e Burioni sfotte i “sorci” no-vax

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-07-23

Lo sfogo, molto colorito, di Roberto Burioni contro i no-vax dopo l’approvazione del green pass obbligatorio

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Non ci ha messo molto Roberto Burioni ad apparecchiare il piatto freddo della vendetta contro i no-vax che ancora prima della pandemia di COVID lo tormentano e lo insultano sui social. Ora che è diventato ufficiale che il green pass sarà obbligatorio anche in Italia dal 5 agosto per poter prendere parte a diverse attività il virologo si è lasciato andare ad uno sfogo social.

Il green pass diventa obbligatorio…e Burioni sfotte i “sorci” no-vax


“Propongo una colletta per pagare ai novax gli abbonamenti Netflix per quando dal 5 agosto saranno agli arresti domiciliari chiusi in casa come dei sorci”: con queste parole Burioni ha voluto sottolineare come finalmente chi sceglie di non vaccinarsi avrà una limitazione rispetto a chi partecipa a quella che oltre a una pratica di protezione personale è anche un’azione di coscienza sociale e collettiva che permetterà a tutti, anche a loro, di scongiurare o ridurre la quarta ondata dell’epidemia consentendo di tornare al più presto a una vita normale. Insomma, è vero, lo sfogo del virologo è colorito ma ha la sua ragione di essere. Nonostante ci sia chi ha approvato il tweet di Burioni qualcuno ha invece trovato troppo sopra le righe i suoi toni: “E no, prof, su. Scusi se mi permetto di obiettare. Immagino cosa ha dovuto subire fino ad oggi dai buzzurri no vax fino per la sua meritoria battaglia a favore dei vaccini, ma non mettiamoci sul loro stesso piano. Rimaniamo superiori. È controproducente per la battaglia stessa”.

Burioni spiega perché è importante vaccinarsi per la Variante Delta

“I vaccini attualmente disponibili, specie quelli a mRna, sono estremamente efficaci contro la variante Delta, che purtroppo è contagiosissima. La loro efficacia fa prevedere che un utilizzo molto esteso potrebbe fare abortire eventuali nuove ondate epidemiche. Però bisogna vaccinarsi tutti”. Lo sottolinea il virologo Roberto Burioni, Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, sul sito di divulgazione medico-scientifico ‘MedicalFacts.it’ fondato dal virologo, commentando lo studio inglese pubblicato sul ‘New England Journal of Medicine’ che fa chiarezza sull’effetto scudo dei due prodotti più utilizzati per la profilassi nel Paese: il vaccino Pfizer-BioNTech e il vaccino AstraZeneca.

“Quando appare una variante, ovviamente, non si sa immediatamente se i vaccinati sono protetti da essi. Bisogna avere il tempo di osservare – ricorda Burioni – Ma quello che si può sapere immediatamente (o quasi) è se i sieri dei vaccinati, in esperimenti di laboratorio, bloccano il virus. Se questo succede non c’è la certezza della protezione, ma si può essere ottimisti. Per la variante Delta questi esperimenti sono stati fatti e hanno dato risultati molto lusinghieri. E’ vero che l’attività ‘bloccante’ (correttamente si chiama neutralizzante) dei sieri nei confronti di Delta è diminuita, ma rimane molto al di sopra di quello che consideriamo il livello di guardia”, precisa il virologo.

“Ricordatelo sempre quando leggete articoli terrorizzanti che vi dicono ‘il potere neutralizzante contro la variante x è calato di sei volte’. Quello che è importante – precisa – è il valore assoluto. Che una lastra di metallo sia spessa 5 cm o 2 cm cambia poco se vi sparano con una pistola, siete comunque al sicuro”.

Secondo Burioni, “con il tempo, poi, si riesce a vedere se effettivamente i vaccini proteggono contro questa variante. La cosa più facile da stabilire è se proteggono contro le forme gravi (le forme gravi vengono in ospedale, non bisogna andarle a cercare), e i dati che arrivano dal Regno Unito sono per ora ottimi: la protezione contro la forma grave è superiore al 95% per entrambi i vaccini. Poi, ma questo è complicato e ci vuole più tempo, si può stabilire l’efficacia del vaccino contro l’infezione (anche asintomatica): questi dati – sottolinea il virologo – sono usciti sul ‘New England Journal of Medicine’ e i risultati sono di nuovo molto confortanti. Il vaccino Pfizer ha una efficacia dell’88%, quello AstraZeneca al 66,7%. Vi ricordo che questo vaccino anche nelle prime sperimentazioni non si è mostrato particolarmente efficace nel bloccare il contagio asintomatico, mentre impedisce di ammalarsi gravemente, il che non è poco”.

“Ora – conclude – resta da sapere l’ultima cosa: quanto sono contagiosi i vaccinati che contraggono la malattia. Non abbiamo ancora questo dato, ma è ragionevole aspettarsi che i vaccinati che si infettano siano molto meno infettivi e forse per nulla (almeno se vaccinati con i vaccini a mRna)”, conclude Burioni.

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