I box in plexiglass per gli stabilimenti balneari (e le spiagge libere?)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-14

Le immagini di stabilimenti balneari con protezione in plexiglass per affrontare così anche in spiaggia l’emergenza Coronavirus. E i piani del MIBACT per le spiagge libere

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Da qualche giorno circolano su facebook e Twitter immagini di stabilimenti balneari con protezione in plexiglass per affrontare così anche in spiaggia l’emergenza Coronavirus. Nei tweet e negli status si parla della possibilità di piazzare nelle spiagge queste protezioni.

Coronavirus: i box in plexiglass per gli stabilimenti (e le spiagge libere?)

È bene precisare che finora a nessun governo è venuto in mente di rivestire così le spiagge italiane. Le immagini fanno parte del catalogo (privato) dell’azienda“Nuova Neon Group 2” di Serramazzoni, vicino Modena, che già da qualche tempo si occupa di come utilizzare il plexiglass per mettere in sicurezza i luoghi di lavoro al tempo di COVID-19. L’azienda ha progettato su una spiaggia della riviera romagnola box trasparenti con pareti di plexiglass e profili in alluminio, di 4,5 metri per lato con un “accesso” da un metro e mezzo di ampiezza. Ma tra le proposte c’è anche quella quella di lasciare almeno tre metri tra un ombrellone e l’altro, in aggiunta a barriere di plexiglass da interporre tra ogni coppia di lettini.

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Ma per ora non ci sono indicazioni né ordinanze che riguardano le spiagge. Perché, come ha spiegato Giovanni Rezza dell’Istituto Superiore di Sanità, “Per ora è prematuro, dobbiamo vedere evoluzione dell’epidemia”. Anche se c’è chi, come Pierluigi Lopalco, epidemiologo dell’Università di Pisa e coordinatore scientifico della task force pugliese per l’emergenza coronavirus, a 24 Mattino su Radio 24 si è detto possibilista: “In una situazione in cui turisti stranieri probabilmente non arriveranno e sarà limitato lo spostamento anche da regione a regione in Italia, se pensiamo a un turismo prettamente locale io credo che le spiagge potranno essere gestibili. L’importante è mantenere un po’ di distanza e non avere assembramenti. Poi, speriamo che per questa estate la situazione epidemiologica si sia tranquillizzata, ci sarà probabilmente anche l’estate in sé a rallentare la corsa del virus e stare in casa non sarà più così stringente e consigliato”.

Le Regioni e le spiagge libere

Intanto, come su tutto il resto, anche le Regioni procedono in ordine sparso sulle spiagge. In Sardegna il governatore Solinas ha vietato gli ingressi in spiaggia, mentre in Liguria Giovanni Toti ha dato il permesso ai balneari di curare gli stabilimenti e sulle prossime vacanze estive il governatore ligure afferma che “bisogna dare la possibilità a queste strutture di lavorare, del resto lo fanno all’aria aperta, in economia, a conduzione familiare”. Intanto il ministero dei Beni Culturali sta lavorando a un piano strategico di “turismo di prossimità” basato su misure di sicurezza, provvedimenti a sostegno delle imprese, e promozione: «Andremo al mare questa estate? La speranza è che le vacanze degli italiani possano ripartire da luglio, e noi stiamo lavorando per far sì che possa essere così», dice Lorenza Bonaccorsi, sottosegretario al MIBACT, al Messaggero.

Come? Priorità alle imprese turistiche. In prima linea, i proprietari degli stabilimenti balneari: «Dobbiamo fare in modo che possano riaprire». Come? Favorendo la manutenzione e l’allestimento di sistemi che garantiscano distanze di sicurezza per i clienti. «Senza dimenticare il tema in sospeso della proroga delle concessioni – ricorda la Bonaccorsi – insomma, si tratta di passaggi importanti anche sul fronte della burocrazia per essere pronti ad affrontare l’estate». Lo scenario è quello di una possibile stagione calda all’insegna delle misure di sicurezza e del contingentamento. E qui scatta il piano di promozione di un turismo sostenibile, dell’Italia minore (che minore non è, ovviamente).

report ostia balneari libera spiaggia m5s paolo ferrara - 4

E le spiagge libere? Nei dintorni di Roma c’è chi propone questa soluzione:

A Castel Porziano e Capocotta si potrebbe rischiare l’assembramento ferragostano (e non solo) nonostante gli spazi ampi ma su questi arenili a garantire la regolarità delle distanze potrebbero essere i gestori dei chioschi. «Anche se restano le incognite della pulizia e igienizzazioni dei bagni pubblici, a oggi in carico al Campidoglio – spiega Mauro Franzolin, presidente consorzio Castelporziano ’98 – e dei parcheggi. Nodi che siamo disponibili ad affrontare con l’amministrazione per trovare una soluzione che da una parte garantisca il servizio ma dall’altra tuteli la salute di clienti e lavoratori». Il problema più grande resta sulle spiagge libere del centro cittadino e quelle di Ponente.

Già prive di ogni servizio, gli arenili liberi di Ostia rischiano di diventare terra di nessuno. Metro alla mano e armati di pazienza, si sta valutando l’ipotesi di impiegare per i controlli in spiaggia gli uomini della polizia municipale in task force con i militari della Guardia Costiera. Dispiegamento di forze già impiegato nel contrasto dei venditori abusivi che girano tra lettini e ombrelloni. Ipotesi al vaglio anche per Fregene, dove la costa sarà sorvolata dai droni anti-assembramento. «Abbiamo già assunto un nutrito gruppo di agenti stagionali – spiega il sindaco di Fiumicino – proprio per incrementare la forza dei vigili in modo da poter regolare i flussi e vigilare in spiaggia. Anche la Capitaneria di Porto in questo senso è disposta a collaborare».

Non si dovranno registrare file all’entrata degli impianti e al loro interno. E per le consumazioni da bar e ristorante, c’è già chi si sta organizzando con il servizio all’ombrellone e prenotazioni online.

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