I cinque 13enni accusati di aver stuprato una bambina a Boscoreale

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-20

Sarebbe accaduto tra i palazzoni del Piano Napoli a Boscoreale e la vicenda è venuta alla luce quasi per caso, grazie alla denuncia di una insegnante di una scuola media

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Ci sono cinque ragazzi di 13 anni accusati di aver stuprato una ragazzina di 10. Sarebbe accaduto tra i palazzoni del Piano Napoli a Boscoreale e la vicenda è venuta alla luce quasi per caso, grazie alla denuncia di una insegnante di una scuola media. È stata lei a raccogliere le confidenza di una bambina, compagna di banco della vittima, che aveva ascoltato quei racconti tanto spinti da non sembrare reali.

I cinque 13enni accusati di aver stuprato una bambina a Boscoreale

Il Mattino racconta oggi che laprofessoressa ha subito spinto la bambina e la mamma a rivolgersi al personale del commissariato di Castellammare di Stabia, che da un anno ospita la «stanza di Imma», un punto protetto dove le vittime di violenza di genere possono intraprendere un percorso di denuncia, accompagnate da professioniste.

In pochi giorni la Procura per i minorenni di Napoli (sostituto procuratore Ugo Miraglia del Giudice) ha aperto un fascicolo d’inchiesta che ipotizza il reato di atti sessuali su minore, scoprendo subito che i presunti stupratori non sono neanche imputabili: hanno tutti tra gli 11 e i 13 anni, e avrebbero approfittato della solitudine di un sottoscala di uno dei palazzoni che compongono il rione di edilizia popolare di Boscoreale per abusare dell’amichetta di 10. Le indagini lampo, condotte dai poliziotti agli ordini del dirigente Vincenzo Gioia, hanno permesso di effettuare il sopralluogo nel sottoscala indicato dalla bambina e di recuperare alcuni cellulari degli altri bambini coinvolti nell’episodio, dove sono state trovate immagini eloquenti.

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Il racconto, dunque, è stato confermato da foto e video. Sono sei i bambini indicati dalla vittima, cinque dei quali con ruolo attivo. Il sesto è stato ascoltato per primo, durante un’audizione protetta sempre nella Stanza di Imma, alla presenza della mamma, di un assistente sociale, poliziotti, una psicologa e dell’avvocato Francesco De Gregorio. Una chiacchierata, molto simile a un interrogatorio, per chi comunque non potrebbe essere formalmente indagato perché appena 12 enne.

I cinque presunti baby stupratori non hanno ancora 14 anni e non sono quindi imputabili, cioè non saranno mai processati e puniti. Forse saranno affidati ai servizi sociali oppure seguiranno dei percorsi di recupero.

Boscoreale, tra gli accusati c’è il figlio di un boss

Tra gli accusati c’è il figlio di un camorrista, un bambino con il papà detenuto per spaccio di droga e il fratello di un altro pusher implicato in una storia di violenza. Il Fatto Quotidiano scrive che la ricostruzione del pm della Procura minorile Ugo Miraglia del Giudice colloca altri episodi di violenza pressoché identica a settembre, a novembre e a dicembre.

L’assenza di agenti di polizia postale negli uffici del commissariato, secondo quanto riferito dall’avvocato Francesco De Gregorio, che segue l’unico ragazzino dei sei che non apparirebbe nei filmati e nelle foto, lascia presupporre che i file che ritraggono le violenze potrebbero essere rimasti nei cellulari e non sarebbero stati scambiati in chat. Questa per ora è una speranza, non una certezza. Le indagini accerteranno anche questo.

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Il racconto di quella prima giornata di agosto è quello di un bambino come tanti altri. Le biciclette, quattro calci al pallone, i giochi. E poi la comparsa di quella bambina, con la quale il gruppetto si è ritrovato poco prima del tramonto nel sottoscala. «Lei era senza vestiti, ma io ho preso la bici e sono andato via», ha detto il bambino, che non compare né in foto né in video. Né sa, poi, nulla di quello che è successo dopo e almeno in altre tre occasioni tra settembre e inizio dicembre.

Le audizioni protette proseguiranno anche nei prossimi giorni, quando saranno ascoltati anche il figlio di un elemento di spicco del clan di camorra Aquino-Annunziata e il fratellino di uno spacciatore,arrestato (e condannato) anche per un episodio di violenza avvenuto nello stesso quartiere un anno fa.

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