Lombardia Coronavirus oggi: il bollettino della Regione per il 20 ottobre

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-10-20

L’aggiornamento sui contagi di Coronavirus in Lombardia con i numeri della regione  dopo i 1.687 casi e 6 decessi di ieri: 2.023 casi e 19 decessi

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L’aggiornamento sui contagi di Coronavirus in Lombardia con i numeri della regione  dopo i 1.687 casi e 6 decessi di ieri: 2.023 casi e 19 decessi. Sono stati effettuati 21.726 tamponi. I pazienti in terapia intensiva oggi sono 123, 10 in più rispetto a ieri. I ricoverati sono 1.268, in aumento di 132 nelle ultime 24 ore

Lombardia Coronavirus oggi: il bollettino della Regione per il 20 ottobre

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La situazione del coronavirus in Lombardia ieri nel bollettino della Regione

“Credo sia giusto in questa fase parlare di coprifuoco, anche se fa impressione. Deve fare impressione”, se necessario anche paura, “perché questa è la situazione e le persone, soprattutto i giovani, devono capire” che il quadro dei contagi è serio. E che “il Natale che verrà dipende da noi”. É soddisfatto delle misure annunciate dalla Regione Lombardia, e non esclude “la possibilità di nuove strette future se l’andamento epidemiologico lo richiederà”, il virologo dell’università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco, componente del Comitato tecnico scientifico lombardo (Cts) per l’emergenza Covid-19. Quelle prospettate “sono le questioni che avevamo posto – spiega l’esperto – É importante che la Regione le abbia poste” a sua volta, “sono contento e credo lo siano tutti i colleghi del Cts perché le riteniamo interventi da realizzare il più rapidamente possibile”. Coprifuoco dalle 23 alle 5, chiusura dei centri commerciali nel weekend: “Sono una prima risposta che potrà avere anche degli ulteriori avanzamenti sulla base della valutazione di quello che succederà nel prossimo futuro – precisa Pregliasco – E sono un segno anche simbolico” per dire con fermezza che “bisogna evitare il più possibile i contatti superflui”. “Potrà servire anche qualcosa di più”, ripete il virologo, ma intanto “questo è un primo step per ridurre soprattutto quella parte di attività serale-notturna che è la più sacrificabile”. Serve consapevolezza, conclude: “Dobbiamo sapere che potrebbe esserci dell’altro, dobbiamo prepararci e pianificare. Possiamo evitarlo, però dipende da noi”.

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