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La dinamica dell’incidente tra la bici e il furgone che ha ucciso tre ragazzi tra Andria e Barletta

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-15

Dalle prime ricostruzioni è emerso che i giovani stavano facendo ritorno da una festa, poi lo schianto frontale con un furgone all’altezza di un distributore della ESSO. I tre erano a bordo di una bici

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Tre sono morti sulla strada statale 170 tra Andria e Barletta, all’altezza di Canosa di Puglia, investiti all’alba da un furgone mentre erano a bordo di una bicicletta elettrica. L’impatto è avvenuto intorno alle 5 del mattino. I passeggeri a bordo del furgone stavano andando a lavorare quando, per cause in corso di accertamento, hanno travolto la bici elettrica con a bordo tre ragazzi. Uno dei due deceduti aveva 19 anni ed era di Barletta; dell’altro è in corso l’identificazione perché non aveva documenti e il terzo, un 17enne di Barletta, è stato trasportato in gravi condizioni all’ospedale Bonomo di Andria, dove è morto in mattinata.

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La dinamica dell’incidente tra la bici e il furgone che ha ucciso tre ragazzi tra Andria e Barletta

Il Quotidiano di Bari scrive che dalle prime ricostruzioni è emerso che i giovani stavano facendo ritorno da una festa, poi lo schianto frontale con un furgone all’altezza di un distributore della ESSO. I tre erano a bordo di una bici e procedevano in senso contrario di marcia. L’autista si è fermato e ha chiamato i soccorsi. La procura di Trani ha aperto un fascicolo di inchiesta. L’ipotesi di reato è omicidio stradale. Sul posto assieme ai carabinieri c’è il pm della procura di Trani Giuseppe Francesco Ajello.

Il sindaco di Barletta Cosimo Damiamo Cannito detto Mino ha espresso su Facebook il suo cordoglio per la tragedia: “Mi dispiace tantissimo per questi ragazzi, troppo giovani per morire, e per questo voglio dire ai loro coetanei – ammonisce il primo cittadino – state attenti, siate prudenti. A quell’età ci si sente invulnerabili, forti e non si fa attenzione, ma poi il dolore è grande davanti a una vita spezzata”. “Contenere l’esuberanza dei ragazzi è difficilissimo – ha concluso Cannito – ma è necessario dedicare loro attenzione, sempre, perché non ci sono orari o parti della giornata più pericolose o più a rischio di altre, e da parte di tutti, perché tutti siamo responsabili, non solo i genitori di ciascuno. Oggi piangiamo questi tre ragazzi e il dolore, per questo grave lutto, è di tutta la comunità”. Nei commenti alla tragedia sui quotidiani locali in molti se la prendono con la bici elettrica:

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Ci sono anche altri precedenti in zona. Il 14 settembre dello scorso anno un turista cicloamatore di origine belga in vacanza nel Salento, venne travolto e ucciso da un auto mentre percorreva la strada che da Salice Salentino conduce a Veglie (Lecce). Particolare sgomento provocò la morte di Andrea Taurino, un pasticcere leccese molto noto che praticava il ciclismo amatoriale, falciato volontariamente da un automobilista, secondo la ricostruzione degli investigatori, a seguito di un diverbio. L’episodio avvenne alla periferia di Casalabate, vicino a Lecce, il 22 gennaio 2016. Taurino era in sella alla sua bici insieme ad un altro ciclista che, pure lui colpito in pieno dall’auto, riportò lesioni gravi, ma non mortali. A Bari, invece, il 23 settembre 2009, una vettura piombò su un gruppetto di podisti in via Fanelli, provocando la morte di due atleti e il ferimento di altri due. Sulle strade pugliesi ha trovato la morte anche l’ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Lorenzo Necci, travolto da un’auto mentre, insieme alla moglie Paola Balducci, percorreva in bicicletta la provinciale che collega Fasano a Savelletri, in provincia di Brindisi, dove la coppia era in vacanza.

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