Attualità
La storia della bambina a rischio tetano a Torino
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2017-10-09
La ragazzina sta migliorando e risponde alle terapie anche se non c’è ancora certezza sulla diagnosi. Né lei né il fratello sono mai stati vaccinati contro alcuna malattia. La causa dell’infezione è ancora un mistero
Non è ancora stato accertato che la bambina non vaccinata di Torino ricoverata all’ospedale Regina Margherita abbia il tetano. Ma anche il fratello non è stato vaccinato contro la malattia nonostante sia obbligatorio dal 1963. Anzi: entrambi i bambini non hanno nessun vaccino. Intanto, anche se la conferma degli esami deve ancora arrivare, i sintomi sono chiarissimi. La bambina è in rianimazione e la prognosi è riservata «anche se reagisce bene alla terapia con le immunoglobuline», spiega il primario della rianimazione Giorgio Ivani.
La storia della bambina a rischio tetano a Torino
Negli ultimi dieci anni soltanto due casi di tetano si sono registrati in tutto il Piemonte. Repubblica racconta oggi che agli uffici regionali è stato dato il mandato di trovare i documenti con cui la famiglia della bambina avrebbe rifiutato — almeno sei anni fa — il vaccino contro il tetano e tutti gli altri previsti dal pacchetto che prevedeva anche gli antidoti contro l’epatite B e la poliomelite. Una segnalazione è stata inviata anche alla procura dei minori, che non ha alcun titolo sull’obbligatorietà dei vaccini ma potrebbe valutare il contesto familiare dove vivono la bimba e il fratello. Il quotidiano pubblica un’interessante infografica sul tetano.
Si calcola che siano almeno 30mila i bambini che ogni anno non fanno il vaccino contro il tetano, previsto tra il terzo e il sesto mese: la percentuale di copertura è del 93,7%, in calo rispetto al 96,6% di dieci anni fa. I casi di tetano sono una sessantina ogni anno, la percentuale di mortalità quando la malattia arriva ai polmoni è del 33%.
L’infezione è ancora un mistero
Della storia, raccontata ieri dalla Stampa, manca ancora di capire in che modo la bimba abbia preso la malattia. Le condizioni della bambina, ricoverata nella giornata di sabato, sono migliorate nelle ultime ore. Sedata, ma non intubata, è stata sottoposta ad una serie di accertamenti e sembra che risponda bene alle terapie. Il quotidiano di Torino intanto racconta che dovrebbero essere presenti documenti che certificano la convocazione dei genitori al centro di Igiene per tre volte, la loro mancata presenza, la segnalazione alle autorità e agli assistenti sociali e, in ultima istanza, la firma da parte della famiglia dell’accettazione di responsabilità per il mancata vaccinazione. Anche su questi aspetti sono in corso verifiche.
Per prenderlo na ferita può bastare, in condizioni opportune, per essere infettati, come per il bambino di dieci anni ricoverato la scorsa estate al San Martino di Oristano. Un caso conclamato di tetano, il primo dopo trent’anni, dovuto ad una ferita da taglio sulla fronte per una caduta dalla bicicletta. Anche lui non era vaccinato.
Leggi sull’argomento: Le belle risposte alla mamma no vax che si indigna perché il figlio non può giocare a rugby