Attualità
L’autopsia di Elena e Diego Bressi
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-07-01
Dai primi esiti delle indagini sul corpo di Elena Bressi risulta che Mario Bressi l’abbia strozzata a mani nude. Un fatto che conferma il risultato dei primi accertamenti eseguiti nell’appartamento dall’anatomopatologo il giorno stesso della scoperta del delitto sul corpo di Diego
Dai primi esiti dell’autopsia di Elena Bressi, l’unica effettuata, risulta che Mario Bressi l’abbia strozzata a mani nude. Un fatto che conferma il risultato dei primi accertamenti eseguiti nell’appartamento dall’anatomopatologo Paolo Tricomi il giorno stesso della scoperta del delitto sul corpo di Diego, anche lui strangolato. Saranno gli esami tossicologici a dire se prima di ucciderli li ha per lo meno sedati perché non si accorgessero di niente, anche se nell’alloggio non sono stati trovati farmaci.
L’autopsia di Elena e Diego Bressi
Mario Bressi, impiegato di 45 anni, era nato a Gorgonzola in provincia di Milano. Dopo il duplice omicidio l’uomo si è suicidato gettandosi da un ponte. Ma secondo il Corriere della Sera c’è un buco di alcune ore tra il momento della morte dei gemelli e quello in cui l’uomo è uscito di casa, ha gettato i telefoni cellulari dei suoi bambini nella campana del vetro sul piazzale della funivia, vicino a casa, ha preso l’autoeha raggiunto il ponte della Vittoria a Cremeno per togliersi la vita con un volo di oltre 90 metri.
Ore in cui Mario Bressi ha inviato tre messaggi alla moglie Daniela, rimasta a casa, da cui si stava separando. I primi due, quasi una beffa, fotografie dei luoghi dove diceva di voler portare in vacanza i ragazzi, il futuro immaginato che già non esisteva più. Poi, intorno alle tre di notte, l’ultimo con le minacce che erano già diventate realtà: non li rivedrai più, resterai sola, è solo colpa tua. Lo smartphone dell’uomo ancora non si trova.
I carabinieri lo hanno cercato a lungo. Importanti saranno gli esiti della perizia sul computer sequestrato nell’abitazione di Gessate. Si cerca di capire se vi sia stata premeditazione, se dietro ai modi pacati del padre sempre presente, che sembrava aver accolto la richiesta di separazione della moglie con rassegnazione, covasse l’odio di una vendetta studiata nei minimi particolari.
Tricomi, che ha ricevuto l’incarico dal pm Andrea Figoni e dal procuratore Antonio Chiappani, dovrà eseguire l’esame autoptico sul bambino e sul padre che prima di togliersi la vita ha scritto alla moglie, decisa a separarsi tanto da aver contattato un avvocato per avviare le procedure, una lettera piena di rancore, con l’accusa di aver distrutto la famiglia. Una lettera per annunciare che lei non avrebbe più visto i bambini e che lui avrebbe “preso il volo”. Daniela non era in vacanza con loro. Era rimasta nell’appartamento di Gessate, nel Milanese, dove vivevano tutti insieme e dove ora gli amici dei gemellini e le persone del paese portano fiori e lasciano messaggi, increduli di quanto è successo, come increduli sono i nonni dei piccoli. Bressi non aveva mai mostrato il rancore e la rabbia che ha messo nero su bianco nella sua lettera. Non ha mai espresso con violenza le sue preoccupazioni per la paura di perdere i bambini che erano “la sua vita”. Belli e sorridenti, sono in quasi tutte le fotografie che ha messo sui suoi profili social, incluso le ultime immagini su instagram su cui ha scritto “con i miei ragazzi…sempre insieme”. Impensabile – anche per Daniela – immaginare che ai suoi bambini avrebbe potuto far del male.