Arkady Babchenko è vivo, la sua morte era una messa in scena

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-05-30

E’ apparso in una conferenza stampa con il capo dei servizi di sicurezza ucraini a Kiev. L’assassinio sarebbe stato inscenato per stanare agenti russi

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Arkady Babchenko, il giornalista russo dato ieri sera per vittima di un attentato a Kiev, è vivo ed è apparso in una conferenza stampa con il capo dei servizi di sicurezza ucraini a Kiev. La sua morte, ha detto quest’ultimo, è stata una messa in scena.

Arkady Babchenko è vivo, la sua morte era una messa in scena

Secondo quanto era stato riportato nelle scorse ore, il corrispondente di guerra, 41 anni, era stato assassinato martedì sera in un agguato tesogli da un sicario sulle scale del palazzo in cui abitava a Kiev, dove si era trasferito l’anno scorso. Babchenko, raccontavano le cronache, era morto in ambulanza durante la corsa per l’ospedale. “Arkasha sparava direttamente dal fianco ogni giorno in modo così sfrontato che a volte anche chi era vicino a lui si sentiva a disagio”, ha scritto Pavel Kanygin, un giornalista della Novaya Gazeta, riferendosi al suo amico con il suo soprannome. “Questo è un attacco terroristico contro la comunità del giornalismo sia in Russia che in Ucraina: gli assassini hanno attaccato tutti noi scegliendo il più sincero, rumoroso e coraggioso, quello che è agli occhi del pubblico”. Il giornalista, raccontavano le cronache, era stato colpito tre volte alla schiena e il suo omicidio ricordava quello di un altro importante critico del Cremlino, il politico Boris Nemtsov, ucciso a colpi di arma da fuoco vicino al Cremlino nel febbraio 2015.

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Il capo dei servizi di sicurezza ucraini, Vasyl Hrytsak, ha spiegato in una conferenza stampa che “l’assassinio” del reporter è stato inscenato per stanare agenti russi. La notizia dell’omicidio di Babchenko era stata data da sua moglie, che aveva riferito di come il marito fosse stato colpito da un killer sulle scale di casa e fosse poi morto nel trasporto in ambulanza.

Le parole di Babchenko

“Chiedo scusa a tutti, e a mia moglie, per l’inferno che ha dovuto sostenere ma non c’era altra alternativa: ringrazio i servizi ucraini per avermi salvato la vita”, ha detto Arkady Babchenko in conferenza stampa. “L’operazione speciale è stata preparata per due mesi, io sono stato messo al corrente un mese fa. Hanno lavorato come matti. Il risultato di questo lavoro si è trasformata in un’operazione che ha portato alla cattura di un uomo”.

Il capo dei servizi di sicurezza ucraini, Vasyl Hrytsak, ha annunciato l’arresto, tre ore, fa della mente dietro l”omicidio’ di Arkady Babchenko, il giornalista russo residente a Kiev di cui è stata inscenata la morte per catturare gli agenti russi ritenuti i mandanti.

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