Attualità
La sindaca di Lizzano che striglia carabinieri e chiede di identificare il parroco per una veglia sulla legge contro l’omofobia
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-07-15
Il parroco organizza un incontro di preghiera contro le insidie che minacciano la famiglia, tra cui, prima fra tutte, cita la legge contro l’omotransfobia. Alcuni cittadini protestano davanti alla chiesa e i carabinieri li identificano. A quel punto scende in campo la prima cittadina. Ed è uno spettacolo!
In questo meraviglioso video tratto da Twitter possiamo ammirare la sindaca di Lizzano (in provincia di Taranto) Antonietta D’Oria che se la prende con i carabinieri che stanno identificando alcuni suoi cittadini. Il motivo, cioè l’antefatto della storia, lo spiega lei stessa sulla sua pagina facebook: il parroco del paese ha organizzato un incontro di preghiera contro le insidie che minacciano la famiglia, tra cui, prima fra tutte, cita la legge contro l’omotransfobia.
Ecco, noi da questa iniziativa prendiamo, fermamente, le distanze.
Certo non sta a noi dire quello per cui si deve o non si deve pregare, ma anche in una visione estremamente laica quale è quella che connota la attuale Amministrazione Comunale, la chiesa è madre e nessuna madre pregherebbe mai contro i propri figli.
Qualunque sia il loro, legittimo, orientamento sessuale.
Perché, come ha scritto meglio di come potremmo fare noi, padre Alex Zanotelli, quando ha raccontato la propria esperienza missionaria nella discarica di Corogocho, la Chiesa è la madre di tutti, soprattutto di quelli che vengono discriminati, come purtroppo è accaduto,e ancora accade, per la comunità LGBT.
A nostro modestissimo parere e con la più grande umiltà, ci pare che altre siano le minacce che incombono sulla famiglia per le quali, sì, sarebbe necessario chiedere l’intervento della Divina Misericordia.
Il parroco, che si chiama Don Giuseppe Zito della Chiesa “San Nicola” aveva convocato un rosario per la famiglia “per difenderla dalle insidie che la minacciano, tra cui il Disegno di legge contro l’omotransfobia.
La sindaca ha risposto così:
Perché non pregare contro i femminicidi, le violenze domestiche, le spose bambine?
Perché non celebrare una messa in suffragio per le anime dei disperati che giacciono in fondo al Mediterraneo?
Perché non pregare per le tante vittime innocenti di abusi?
Ecco, senza voler fare polemica, ma con il cuore gonfio di tristezza, tanti altri sono i motivi per cui raccogliere una comunità in preghiera.
Certo non contro chi non ha peccato alcuno se non quello di avere il coraggio di amare.
E chi ama non commette mai peccato, perché l’amore, di qualunque colore sia, innalza sempre l’animo umano ed è una minaccia solo per chi questa cosa non la comprende.
Nel video si sentono i carabinieri che dicono che stanno solo identificando chi protesta e altre voci che rispondono invece che li stanno intimorendo. Lei risponde: “Questo (manifestare) è un diritto dei cittadini”. Il carabiniere risponde che potrebbe accadere una rissa e devono conoscere le persone che sono in piazza. E lei risponde: “E allora identificate prima quelli che stanno dentro. Perché siamo in un paese democratico!”.