Andrea Pulone: il 29enne di Monterotondo che ha sparato a un 16enne spiega

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-04-28

Intervenuto ai microfoni de “l’Italia s’è Desta” su Radio Cusano Campus, dice: “Se non fosse entrato nella proprietà tutto questo non sarebbe successo”

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“Nel momento in cui una persona purtroppo intraprende un percorso di vita dedito al crimine è quella stessa persona a mettere in pericolo la sua vita. Se non fosse entrato nella proprietà tutto questo non sarebbe successo”. Lo ha detto Andrea Pulone, il 29enne di Monterotondo che nel tardo pomeriggio di venerdì ha sventato, sparando e ferendo un rapinatore 16enne, una rapina nella sua abitazione, è intervenuto ai microfoni de “l’Italia s’è Desta” su Radio Cusano Campus.

Andrea Pulone: il 29enne di Monterotondo che ha sparato a un 16enne spiega

E a chi gli faceva notare che sono le stesse parole di Salvini ha replicato: “Magari lui lo dice in maniera più colorita però in fin dei conti il discorso è quello”. L’uomo ha aggiunto: “Ora ho paura. Ho avuta ritirata la mia pistola. Mi dedico al tiro sportivo ed è un hobby ma ora mi sento poco tutelato. Percepisco una sensazione di insicurezza perché sono stato coinvolto in una storia del genere. Ho paura di possibili ritorsioni ed ora non sono neanche più armato”. E ancora, sull’intrusione in casa il ragazzo racconta: “Ho sentito dei rumori, sono andato a prendere la pistola in cassaforte. Dopo aver preso la pistola dalla cassaforte sono andato verso la stanza dalla quale provenivano i rumori. Ho sentito una resistenza quando ho provato a spingere questa porta. Ho spinto con forza e mi sono trovato di fronte tre persone. Uno reggeva la porta per non farmi entrare e poi ce ne erano altri due. Me li sono trovati davanti con una spranga di ferro. Ho sparato e loro si sono dati alla fuga. Quando li ho visti il mio primo pensiero – ha aggiunto – è stato per la mia ragazza che si trovava al piano di sopra. Per me è stato un bello spavento”.

“Il vantaggio di avere una pistola con me è stato quello di ottenere un effetto dissuasivo. Magari, in un corpo a corpo con tre malviventi poteva finire peggio. Con una pistola mi sono potuto difendere senza neanche arrecare tutti questi danni. Io ho cercato di sparare senza ferirli. A quanto mi hanno detto poi uno sarebbe stato colpito”, ha aggiunto Pulone. Alla domanda su quanti colpi ha esploso il giovane ha risposto: “Non lo sapevo effettivamente. La cosa che mi ha colpito è che il rumore dei colpi, sotto effetto dell’adrenalina, sembrava rumore di miccette. Sono un tiratore sportivo, maneggio armi. Loro sono immediatamente scappati ma non ho visto l’auto con la quale scappavano. Quando se ne sono andati ho capito di aver sventato un rischio enorme. I miei genitori erano in Portogallo, pensavano di poter agire in modo indisturbato”.

La procura di Tivoli: la legittima difesa non è in vigore

“Le eventuali decisioni di iscrivere nel registro degli indagati l’autore degli spari non è influenzata dalla nuova norma sulla legittima difesa che, tra l’altro, non è ancora entrata in vigore”, dice il procuratore capo di Tivoli, Francesco Menditto, il relazione al ferimento. “In queste ore, grazie al lavoro del comando provinciale del carabinieri e del pm titolare dell’indagine, stiamo mettendo in fila tutti i tasselli di questa vicenda per poi procedere, nella giornata di domani, a formalizzare le nostre determinazioni nel registro degli indagati”. “Al momento – ha aggiunto il procuratore – il reato per cui procediamo è quello di furto in abitazione”.

Foto da: Globalist

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