Fuga dal voto? Il timore della bassa affluenza per il Coronavirus

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-09-20

Fuga dal voto? Scrutatori, presidenti di seggio ma soprattutto elettori. Ci sarà una bassa affluenza? Su teme che a presentarsi ai seggi elettorali oggi e domani saranno in pochi: per paura del Coronavirus

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Fuga dal voto? Scrutatori, presidenti di seggio ma soprattutto elettori. Ci sarà una bassa affluenza? Su teme che a presentarsi ai seggi elettorali oggi e domani saranno in pochi: per paura del Coronavirus. Nonostante il sottosegretario alla Salute Sileri rassicuri: «Un seggio elettorale, in queste ore, è uno dei luoghi pubblici più sicuri dal punto di vista sanitario. Abbiamo seguito e fatto in modo che le regole di sicurezza anti-Covid possano essere rispettate».

Fuga dal voto? Il timore della bassa affluenza per il Coronavirus

Già da ieri era palese che in molti seggi nelle principali città non tutte le sezioni erano coperte da abbastanza personale per poter votare. Spiega il Messaggero:

Inutile. Diversi Comuni, da Milano a Roma a Genova, sono stati costretti ad appelli sui social per coprire i buchi registrati. A Milano si vota solo per il referendum e sono state un centináio le rinunce last minute di presidenti di seggio. Il Comune ha quindi deciso di lanciare un appello ai cittadini via social per chiedere loro di mettersi a disposizione. E la risposta è stata positiva; c’è stata infatti «grande partecipazione civica» e tutti i seggi sono stati costituiti con 178 sostituzioni di presidenti e la sostituzione definitiva di 1.620 scrutatori. A Roma circa un quinto dei presidenti di seggio è stato surrogato dal Comune per rinuncia della persona già designata. Mentre sono soltanto 1.820 le persone in quarantena che hanno chiesto di avvalersi del voto domiciliare, su 40mila. Tra loro anche Berlusconi, che voterà dalla sua residenza ad Arcore

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Ma se la situazione degli scrutatori è stata tamponata è l’affluenza degli elettori la grande incognita. Quanti preferiranno non rischiare e rimanere a casa invece di andare a votare? 46 milioni di italiani sono chiamati
a pronunciarsi sul referendum sulla riforma costituzionale che prevede il taglio dei parlamentari (non è richiesto alcun quorum), ma si vota anche per rinnovare le cariche elettive in sette Regioni (Veneto, Toscana, Marche, Campania, Liguria, Puglia e Val d’Aosta) e in 962 Comuni (fra cui i capoluoghi regionali Trento, Venezia e Aosta). Spiega il Corriere:

 

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In serata dal Viminale, quando sono stati raccolti i riscontri sull’insediamento dei seggi, trapelava un certo ottimismo, anche se— osservano dalla prefettura di Bari — «qualche disagio sarà inevitabile, la situazione è nuova per tutti». In molte città, oltre ai volontari della Protezione civile, sono stati allertati anche i dipendenti comunali, ma secondo gli ultimi dati emersi la situazione sembrerebbe sotto controllo, anche perché — spiega un dirigente della prefettura di Genova — «in questi mesi in tanti hanno perso il lavoro, il compenso previsto per chi lavorerà ai seggi è comunque una boccata d’ossigeno e in molti si sono fatti avanti». Resta però l’incognita della partecipazione degli elettori: quanti rinunceranno per paura del contagio? Dopo mesi di allarme e appelli a evitare le situazioni a rischio c’è il timore che soprattutto fra gli anziani e le persone fragili prevalga la voglia di restare a casa, anziché recarsi al seggio.

Leggi anche: Le misure anti coronavirus per votare

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