Le nuove linee guida del ministero e l’aborto con la pillola anche senza ricovero

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-08-08

Il ministero della Salute guidato da Roberto Speranza ha aggiornato le linee guida sull’aborto che risalivano a dieci anni fa, cambiando in particolare le regole sull’aborto anche senza ricovero

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Il ministero della Salute guidato da Roberto Speranza ha aggiornato le linee guida sull’aborto che risalivano a dieci anni fa, cambiando in particolare le regole sull’aborto anche senza ricovero. Spiega oggi Repubblica che le direttive approvate dieci anni consigliavano per sicurezza tre giorni di ricovero per l’aborto farmacologico, lasciando libertà di scelta alle Regioni. Poi l’uso, le esperienze nel mondo e in molte Regioni che parlavano di metodo sicuro, hanno reso la pratica più spesso ambulatoriale. Spiega oggi Repubblica:

Il parere alla base delle nuove linee guida del ministero contiene un’altra novità: vi si sottolinea come l’aborto farmacologico possa essere praticato fino a 63 giorni di gestazione, perché «non esistono evidenze scientifiche che sconsiglino la somministrazione alla nona settimana». Viene quindi superata la limitazione a 7 settimane che vigeva finora. Il mifepristone, recita il parere, può essere somministrato sia in consultorio che in ambulatorio. Dopo mezz’ora la donna può essere mandata a casa, verificando che non sia sola nell’abitazione o in ansia.

Tra i vari punti, esaminati la salute, la funzionalità, il benessere fisico e psicologico della paziente, si sottolinea anche il risparmio economico rispetto all’aborto chirurgico che richiede ricoveri, anestesie, sale operatorie. Le direttive illustrano nel dettaglio il percorso: dal consultorio agli ambulatori dove avviene il primo incontro con la donna, cui dev’essere spiegato come funziona il farmaco e cosa aspettarsi, in modo che sia consapevole di tutta la procedura. L’ambulatorio, vi si legge, potrà somministrare il farmaco in spazi idonei e con personale dedicato; in alternativa dovrà  accordarsi con l’ospedale, perché «le strutture pubbliche del sistema sanitario nazionale e quelle private convenzionate autorizzare dalle Regioni sono il luogo istituzionale» dove l’aborto deve avvenire.

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Le nuove linee guida sull’aborto (La Repubblica, 8 agosto 2020)

Dopo 2 settimane è prevista la visita di controllo, durante la quale verrà «offerta una consulenza per contraccezione».

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