I 25 poliziotti in isolamento Covid a Siderno

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-14

Sono stati chiamati per effettuare le operazioni di riconoscimento ancora prima di conoscere l’esito dei tamponi realizzati sui migranti. Il commissariato è decimato

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Ci sono 25 poliziotti in isolamento precauzionale a Siderno, tra cui il dirigente Antonino Cannarella, dopo lo sbarco dei 70 cittadini del Pakistan a Roccella Jonica tra cui 26 positivi al Coronavirus SARS-COV-2. La vicenda ha così decimato in termini di presenze il personale del Commissariato perché sono stati loro ad essere chiamati per effettuare le operazioni di riconoscimento ancora prima di conoscere l’esito dei tamponi realizzati sui migranti.

I 25 poliziotti in isolamento Covid a Siderno

La storia crea imbarazzo al Viminale visto che l’isolamento riguarda in totale 60 persone, ovvero tutti quelli che hanno effettuato il soccorso. Spiega oggi il Messaggero:

E il numero di “isolati” è arrivato a più di 60 persone, perché ha riguardato tutti coloro che hanno effettuato il soccorso: i  carabinieri della Compagnia di Roccella, i finanzieri della Squadriglia aeronavale, il comandante dei Vigili urbani e il presidente dei volontari della Protezione civile della cittadina calabrese, oltre a diversi altri volontari che hanno trascorso la notte nel Palazzetto dello sport per dare assistenza. Insomma, un effetto boomerang che sembra aver creato non poche difficoltà a chi d’estate dovrebbe vedere aumentato il proprio organico, vista la crescita del carico di lavoro. Proprio per evitare che si ripetano episodi di questo genere, il Viminale sta insistendo per cercare soluzioni in mare. Attualmente c’è un traghetto a Porto Empedocle, il Moby Zazà, che ospita 215 migranti di cui 50 contagiati, assistiti dalla Croce Rossa. La concessione (si parla di 1,2 milioni di euro più Iva di costo per 30 giorni) è in scadenza ed è stata prorogata per altri 10 giorni per consentire la conclusione del periodo di quarantena per le persone a bordo.

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Poi  servirà una nuova nave, da dislocare tra Sicilia e Calabria, per accogliere gli eventuali malati che sbarcheranno nei prossimi giorni. Ma la ricerca non è facile. Per il periodo estivo, con i traghetti quasi tutte impegnati e per la tipologia che serve, con spazi e presidi sanitari adeguati. Una prima gara, ha spiegato la  ministra, «è andata deserta. Ora l’abbiamo fatta con procedura accelerata e nel giro di due giorni dovremmo vedere se c’è qualcuno. Pensiamo di sì perché ci è arrivata notizia di qualche società interessata».

L’alternativa è quella di trovare strutture adatte a terra. Il Viminale pensa quindi a sedi militari. L’opzione policlinico militare del Celio è un’ipotesi sempre sul tavolo. Da un lato sarebbe, forse, la migliore struttura disponibile. Tuttavia, portare a Roma i migranti positivi al Covid-19 comporterebbe nuove fibrillazioni politiche. La Cecchignola è invece uscita dai radar dell’esecutivo. Il centro olimpico dell’esercito, che si trova sempre nella Capitale, adesso è impiegato per i militari che devono fare le missioni all’estero. Perciò i soldati, prima di essere spediti nei vari fronti in cui sono impegnati, passano qui due settimane. I militari, questo lo scopo della quarantena, devono  partire con la certezza di non aver contratto il coronavirus.

Leggi anche: I migranti di Roccella Jonica al Celio o alla Cecchignola a Roma

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