Cosa cambia da oggi 15 luglio: le regole e i divieti Covid

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-07-15

Un solo articolo e tre brevi commi in cui Palazzo Chigi rimanda alle leggi in vigore e quindi conferma le fondamentali precauzioni: mascherina obbligatoria nei luoghi chiusi, distanziamento e divieto di assembramento. Il Dpcm, discusso dal Parlamento, allega le linee guida concordate con le Regioni sul trasporto pubblico e proroga il divieto di ingresso per chi proviene da 13 Stati extra Schengen.

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Il nuovo DPCM del presidente del Consiglio che prolunga fino al 31 luglio le misure per il contenimento di COVID-19 entra in vigore oggi 15 luglio. Si tratta di un solo articolo e tre brevi commi in cui Palazzo Chigi rimanda alle leggi in vigore e quindi conferma le fondamentali precauzioni: mascherina obbligatoria nei luoghi chiusi, distanziamento e divieto di assembramento. Il Dpcm, discusso dal Parlamento, allega le linee guida concordate con le Regioni sul trasporto pubblico e proroga il divieto di ingresso per chi proviene da 13 Stati extra Schengen.

Cosa cambia da oggi 15 luglio: le regole e i divieti Covid

Il Corriere della Sera riepiloga oggi le regole e i divieti Covid attualmente in vigore a partire dai dispositivi di protezione individuale (DPI). Il testo è in linea con le risoluzioni votate oggi dalle Camere.

Rimane l’obbligo di indossare la mascherina in tutti i luoghi chiusi e all’aperto quando non è possibile mantenere il distanziamento tra le persone di almeno di 1 metro. Bocca e naso coperti nei negozi, negli uffici pubblici , a bordo dei mezzi pubblici, nei cinema, teatri e musei. Sui mezzi di trasporto pubblico viene sancita la necessità che la durata di una mascherina sia di quattro ore, al termine deve essere cambiata altrimenti scatta l’obbligo di distanziamento sociale. In Lombardia è caduto l’obbligo di tenerla all’aperto, in vigore  fino al 14 luglio, a meno che non sia possibile mantenere la distanza. E questa regola vale in tutta Italia, visto che vale il divieto di assembramento.

Ecco perché saranno aumentati i controlli nei luoghi della movida, in tutti i posti dove c’è il rischio concreto che le persone non riescano a tenere la distanza di almeno un metro, soprattutto se c’è affollamento. E dunque, mascherina se si sta in fila in attesa di entrare in un luogo pubblico o privato, nei bar e nei ristoranti quando ci si alza dal tavolo, per entrare in palestra, quando si sta dal parrucchiere, dal barbiere o nei centri estetici. Vale per i clienti, ma vale soprattutto per gestori e personale che sono obbligati a tenerla sempre addosso. Non è invece obbligatorio indossarla negli uffici privati.

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Viene quindi prorogato fino al 31 luglio «il divieto di ingresso e transito in Italia di chi nei quattordici giorni antecedenti ha soggiornato o è transitato in 13 Paesi: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana». Sono le nazioni che «hanno un alta percentuale di incidenza del virus in rapporto alla popolazione e una resilienza molto bassa dei sistemi di prevenzione e controllo». Gli italiani che si trovano in questi Paesi possono rientrare in Italia ma sono obbligati a rimanere per 14 giorni in quarantena. La stessa misura riguarda chi proviene dagli Stati Uniti. La quarantena è stata confermata «per tutti gli arrivi dai Paesi extra Ue ed extra Schengen come misura precauzionale per evitare la diffusione del contagio.

Le mascherine, i treni, gli aerei, le discoteche

Per chi viaggia in aereo rimane la regola del distanziamento e l’obbligo di mascherina ma cade il divieto sul bagaglio a mano: «i vettori possono definire con i gestori aeroportuali specifiche procedure che consentano l’imbarco di bagaglio a mano di dimensioni consentite per la collocazione nelle cappelliere, mettendo in atto idonee misure di imbarco e di discesa selettive, in relazione ai posti assegnati a bordo dell’aeromobile, garantendo i dovuti tempi tecnici operativi al fine di evitare assembramenti nell’imbarco e nella discesa e riducendo al minimo le fasi di movimentazione (per esempio la chiamata individuale dei passeggeri al momento dell’imbarco e della discesa, in modo da evitare contatti in prossimità delle cappelliere)».

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Emergenza Coronavirus: i numeri del 14 luglio (Corriere della Sera, 15 luglio 2020)

Per i treni si potrà usufruire della ristorazione ma soltanto sul posto. I viaggiatori possono stare al di sotto del metro di distanza se l’aria a bordo viene rinnovata tramite climatizzatori e le porte di salita e discesa rimangono aperte ma rimane vietato l’uso dei sedili contrapposti (ovvero faccia a faccia). Infine ci sono le proroghe dei divieti per discoteche ed eventi:

Il Dpcm in scadenza consentiva l’apertura delle discoteche al chiuso a partire dal 15 luglio ma il governo ha deciso di prorogare il divieto fino al 31 luglio ritenendo che la curva epidemica non consenta ulteriori allentamenti. Nei locali all’aperto è invece consentito l’ingresso, ma non si potrà ballare in pista. Discorso analogo e previsione di divieto è stato fatto per sagre, fiere ed eventi pubblici nella convinzione che non sia possibile prevedere misure meno rigide di quelle attualmente in vigore in tutti quei luoghi dove c’è il rischio di affollamento delle persone e non sia garantito l’uso della mascherina.

Il decreto legge tuttora in vigore delega comunque alle Regioni la scelta di decidere in autonomia le riaperture sulla base dell’andamento dei contagi e dei risultati del monitoraggio che tiene conto della tenuta delle strutture sanitarie e della curva epidemica. Le limitazioni imposte a livello centrale riguardano anche le feste private dove va evitato l’assembramento. Per questo è consentito di poter organizzare eventi privati con il buffet purché la somministrazione di cibo e bevande sia affidato ai camerieri che avranno l’obbligo di indossare sempre la
mascherina.

Rimane la raccomandazione a potenziare i controlli e sono previste multe per chi non rispetta le misure imposte.

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