Quelle fogne che governano Roma

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-12-08

L’incredibile storia dei villini Santa Maria nel quartiere Prenestino-Labicano di Roma: da 62 anni sono senza fogne perché il comune e l’Acea non le edifica. E adesso ricevono delle multe da seimila euro per… non aver usato le fogne. Mentre le istituzioni non c’erano, e se c’erano dormivano

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Ieri a Le Iene è andato in onda un servizio sui villini Santa Maria di Roma, una zona del quartiere Prenestino-Labicano che tocca Via Formia, via Labico, via Norma, via Cori, via Minturno, via Sezze e dall’epoca della sua costruzione (che risale ai primi anni Venti) è priva di fognature. La storia era in parte nota: una zona a pochi minuti dal centro della città è stata edificata tra il 1920 e il 1930, in un’epoca in cui non c’era l’obbligo di allacciarsi alla rete fognaria. Dal 1953 in poi i cittadini hanno chiesto, senza esito, che il Comune edificasse le fogne per permettere l’allaccio, ma dopo 62 anni non si è ancora fatto nulla. Adesso gli abitanti della zona oltre a danno stanno subendo anche una beffa: hanno ricevuto multe pari a più di seimila euro perché scaricano le acque nere nel sottosuolo. Il Comune quindi da una parte non edifica le fogne che servirebbero agli abitanti, dall’altra li multa perché non scaricano nelle fogne inesistenti per sua negligenza.

Le iene e i villini Santa Maria a Roma senza fogne

La storia, come dicevamo, è nota. Nel 2010 sembrava essere arrivata la soluzione del problema: Il progetto preliminare fatto realizzare dalla ACEATO2 era sulla carta. Ma na volta redatta la documentazione di riferimento e fatta la valutazione di spesa di circa 700mila euro (che sarebbe dovuta rientrare nelle mansioni “ordinarie” di Acea) del piano neanche l’ombra. Si è fermato allo stadio “preliminare”. Il servizio è però particolarmente significativo perché l’autore, Mauro Casciari, non si è limitato a raccontare le vicende ma ne ha chiesto conto al prefetto Gabrielli, al commissario Tronca e alle istituzioni che sarebbero preposte alla risoluzione del problema. E le risposte che ha ottenuto sono talmente desolanti da farci pensare che a Roma ormai comandano le fogne, con il pieno appoggio delle istituzioni. I cittadini hanno costruito in ogni casa e a proprie spese la tubatura che porta alle fogne, e quindi manca soltanto l’allaccio per completare l’opera. Ma il problema è che sotto il quartiere ci sono cavità e gallerie che andrebbero messe in sicurezza: tutti i cittadini della zona pagano fognatura e depurazione delle fogne da anni senza che però il Comune di Roma si attivi per il lavoro. Un altro danno che subiscono i residenti è l’impossibilità di vendere gli immobili o di aprire attività commerciali, proprio perché manca l’allaccio alle fogne.

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La zona di villini Santa Maria a Roma, dove il comune non costruisce le fogne

Le case non sono abusive, gli abitanti hanno sempre pagato le tasse ma il Comune non ha mai ritenuto di dover risolvere il problema. Durante il servizio Casciari si presenta in Comune per chiedere del responsabile tutela ambientale servizio autorizzazione scarichi, del responsabile opere idrauliche e dissesto idrogeologico, del geologo incaricato e dell’assessore ai lavori pubblici. Nonostante siano le 11 di mattina però nessuno degli incaricati si trova in ufficio, o almeno è questo che rispondono in portineria.
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In Comune non c’è nessuno alle 10 di mattina…

Quando Casciari cerca il direttore del S.I.M.U. Riccardo Botta gli rispondono che attualmente si trova in Campidoglio; lui lo va a cercare proprio lì ma stranamente non lo trova. Stranamente, quando torna in Comune, a rispondere alle domande si presenta finalmente qualcuno: l’ingegner Fabrizio Mazzenga, responsabile delle opere idrauliche e del dissesto idrogeologico. «Siamo consapevoli del problema, ci stiamo lavorando sopra da anni, abbiamo richiesto i finanziamenti, il nostro lavoro si interrompe qui», spiega lui facendo capire che non ci sono i soldi per intervenire.

E il prefetto Gabrielli? Se ne frega

A questo punto Casciari chiede una risposta a Franco Gabrielli, nominato prefetto di Roma nell’aprile 2015 e oggi anche commissario al Giubileo. Il prefetto ha un ruolo in questa storia perché, oltre ad essere diretta emanazione del governo Renzi e del ministro dell’Interno Alfano, è anche l’unica autorità che può sospendere la riscossione delle multe elevate ai residenti, che vanno dai 6000 fino ai 40mila euro. Il prefetto Gabrielli, emanazione del governo Renzi e del ministro dell’Interno Alfano, non solo non risponde alle domande del giornalista ma fa chiamare la sicurezza per far buttare fuori il giornalista delle Iene.

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Il prefetto Franco Gabrielli e il viceprefetto Serenella Bellucci (in basso a destra)

Parla però Stefano Veglianti, assessore ai lavori pubblici del V municipio di Roma, il quale torna a spiegare che per fare i lavori ci vogliono tempi e soldi. Dimenticando, lui insieme a tutti quelli che hanno usato questa scusa, che la richiesta di edificare le fogne in zona è di ormai 62 (diconsi sessantadue) anni fa: sarebbe bastato risparmiare il costo di un caffé al giorno per qualche decina d’anni per accantonare più del doppio della cifra necessaria a lavori che quei cittadini aspettano, pagando regolarmente le tasse, dal 1953. A Roma il concetto di urgenza è sempre relativo: si aprono e chiudono in venti giorni i cantieri del Giubileo, si attendono più di sessant’anni per l’allaccio ad una fogna. Al panorama di desolante menefreghismo delle istituzioni – Veglianti ha comunque chiesto alla prefettura di annullare le multe per i residenti – non si sottrae anche Serenella Bellucci, viceprefetto di Roma, che ha materialmente il potere di annullare le multe. Anche lei prima dice che non può far sospendere le multe, poi dice che può intervenire presso l’ufficio per farle sospendere. «Perché non l’ha già fatto?», gli chiede Maugeri. «Non lo so», risponde lei.

Le Iene e lo scandalo delle fogne nel quartiere… di next-quotidiano
Anche il secondo tentativo di ottenere una risposta dal prefetto Gabrielli va a vuoto. E l’impressione che resta a chi vede tutto ciò è che Roma sia governata dalle fogne, e le istituzioni restino semplicemente a guardare lo spettacolo.

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