La storia dei mercatini rom abusivi legalizzati a Roma

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-02-22

«Roma Capitale ha intenzione di legalizzare i mercatini dell’usato gestiti dai cittadini di etnia Rom», accusa il centrodestra. Ma il commissario pubblica il bando del Dipartimento Politiche Sociali per l’affidamento del servizio di gestione sociale di sei villaggi: Castel Romano, Lombroso, Salone, Candoni, La Barbuta e Via Gordiani per un totale di 5 milioni di euro. E si scopre che…

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Roma Capitale ha intenzione di legalizzare i mercatini dell’usato (o del rubato) gestiti dai cittadini di etnia Rom? Un provvedimento del Dipartimento Politiche Sociali ha bandito un appalto per l’affidamento del servizio di gestione sociale di sei villaggi: Castel Romano, Lombroso, Salone, Candoni, La Barbuta e Via Gordiani. Una gara, ha scritto il Messaggero domenica, che varrà 5 milioni di euro dal primo aprile 2016 al 31 dicembre 2017. Tra le altre cose, il bando prevede di «supportare la regolarizzazione e il rafforzamento di attività professionali preesistenti e contraddistinte da carattere economico informale».

mercatini rom roma
I sei villaggi del bando per la gestione sociale del comune di Roma (Il Messaggero, 21 febbraio 2015)

Legalizzazione dei mercatini rom abusivi a Roma?

Come spiegano De Cicco e Gioffreda nell’articolo, Il Comune ha deciso di autorizzare «le attività volte al recupero di cose usate per il riutilizzo, attraverso l’organizzazione di mercatini del riutilizzo, di raccolta di materiali ferrosi e di rifiuti ingombranti».

Tanto che è prevista «l’individuazione e la creazione di spazi destinati a luogo di lavoro, per la raccolta e la lavorazione dei metalli». Insomma, per i vecchi mercatini abusivi, l’amministrazione cambia totalmente linea rispetto al passato. Al posto di sgomberi e controlli, ora viene deliberata la «regolarizzazione» di queste attività, nate e proliferate quasi sempre nella semi-clandestinità.
Il Comune pensa anche di inserire i rom nelle graduatorie delle case popolari. Per riuscire a raggiungere «il superamento della logica del villaggio, che rappresenta una condizione di isolamento», si legge nel capitolato di gara, è previsto il «sostegno per l’assegnazione in abitazioni ordinarie pubbliche per coloro che, a fronte di regolare domanda, risulteranno in tempi brevi assegnatari ai sensi della normativa vigente».

Delle case popolari si era parlato già un anno fa, quando governava Ignazio Marino: «per la prima volta i nomadi entreranno in quelle popolari dell’Erp. Circa trecento famiglie ne hanno fatto richiesta. Le liste contano 11mila nuclei. In graduatoria ce ne sono settemila, tra questi anche i nomadi. Entro il 2015 ci saranno le prime assegnazioni. Ha spiegato proprio l’assessore Danese: «Dopo la pubblicazione della graduatoria per gli alloggi Erp, siamo al lavoro per riuscire a dare entro fine anno quasi 500 alloggi». Nel gennaio scorso il mercatino abusivo di Piramide era stato ripetutamente sgomberato dai vigili in attuazione di un piano “Tolleranza Zero” annunciato proprio da Tronca. il programma del Campidoglio assicura anche un «accompagnamento nella realizzazione di modalità dell’abitare». Un via libera «all’autocostruzione, anche in aree extra-urbane». L’amministrazione comunale garantirà poi alcuni incentivi economici, come le «borse lavoro»: gli affidatari del bando dovranno individuare in ciascun campo «25 soggetti» a cui verrà trovato un impiego attraverso il «reperimento di aziende e contatti con i servizi sociali territoriali». Lo stipendio? 400 euro al mese, «per un minimo di 4 mesi». Prevista anche una stretta sul fronte sicurezza: oltre a una vigilanza 24 ore su 24 da parte di guardie private (che verranno affiancate dagli agenti della Polizia locale) è previsto il controllo di tutti gli accessi all’interno dei campi. Con Today il presidente dell’Associazione 21 Luglio Carlo Stafolla ha criticato i contenuti del bando: «Si torna indietro di due anni quando, prima che scoppiasse Mafia Capitale, un fiume di denaro pubblico serviva a mantenere e consolidare il sistema campi senza che si prospettasse alcun cambiamento. Abbiamo però la convinzione che il bando andrà deserto perché riteniamo che all’interno delle organizzazioni che si muovono attorno alla questione rom di Roma sia maturata un’etica sociale unita alla consapevolezza che sia più utile destinare 5 milioni di euro al superamento dei campi, (stimiamo che con quella cifra si possano chiudere un paio di mega insediamenti storici della Capitale attraverso processi inclusivi che coinvolgano almeno 250 famiglie), piuttosto che a coprire per 21 mesi gli stipendi di 96 operatori precari delle associazioni del Terzo Settore, senza che nulla vada a beneficio né dei rom, né dei romani che vivono attorno alle baraccopoli. Sarebbe gravissimo se ciò non avvenisse! Senza dimenticare, poi, che il bando presenta profili di incostituzionalità che in qualunque momento, potrebbero essere impugnati nelle aule giudiziarie».
 
mercato abusivo piramide

Ma Tronca non ci sta 

Tronca però non ci sta. E il commissario straordinario di Roma Capitale invia una nota in cui parla di “lettura non conforme” al progetto da parte delle notizie di stampa:

Proseguendo nel percorso di piena, rigorosa e trasparente legalità, il Commissario Straordinario di Roma Capitale, Francesco Paolo Tronca, salvaguardando lo spirito di solidarieta’ che ispira l’azione quotidiana dell’Amministrazione Straordinaria Capitolina, domani integrera’ l’articolato del Bando per l’affidamento del servizio di gestione sociale, formazione lavoro, interventi di piccola manutenzione e del servizio di vigilanza dei Villaggi di Roma Capitale, considerate le notizie di stampa che denotano una lettura non conforme. Nello specifico, si intende offrire una rettifica interpretativa del punto relativo alla promozione delle attivita’ lavorative, che chiarira’ la sua portata effettiva, al di la’ di ogni possibile dubbio”. .

E poi pubblica sul sito del Comune la determinazione dirigenziale della gara.
tronca mercatini rom
Nei capitolati descrittivi i mercatini rom di cui si parlava nei titoli dei giornali sembrano fortemente ridimensionati: nell’ambito delle attività lavorative, si legge nei documenti pubblicati dal commissario, c’è anche la possibilità di «Progettare attività volte al recupero di cose usate per il riutilizzo, attraverso l’organizzazione di mercatini del riutilizzo, di raccolta dei materiali ferrosi e dei rifiuti ingombranti. Individuazione e creazione di spazi destinati a luogo di lavoro (raccolta e lavorazione dei metalli). In riferimento alla progettazione sui mercatini è necessario prevedere attività di sostegno e di supporto rispetto la loro regolarizzazione». Il punto precedente, per dire, è questo: «progettare modalità di formazione e/o sviluppo delle attività di parrucchiera, estetista, barbiere utilizzando persone della stessa comunità qualora abbiano titolo a svolgere tali mestieri».
mercatini
La stessa frase è presente nei sei capitolati che riguardano i villaggi per la cui gestione è stata indetta la gara. Insomma, un po’ di meno del titolo del Messaggero:
mercatini rom abusivi
A quanto si apprende dal Campidoglio non sparirà la possibilità di regolarizzare tali attività ma verranno precisati meglio i criteri della legalità e la garanzia della provenienza dei prodotti. Le integrazioni avverranno “salvaguardando lo spirito di solidarietà che ispira l’azione quotidiana dell’amministrazione straordinaria capitolina”, recita la nota.
 

Proprio durante la campagna elettorale?

Intanto l’argomento è diventato rapidamente oggetto preferito della campagna elettorale. “Tronca fermi la legalizzazione dei mercati Rom abusivi. E parlare di un incentivo di 400 euro al mese è un insulto ai romani che non arrivano a fine mese malgrado un lavoro onesto! Piuttosto che si applichi la legge sui roghi tossici e si ripristini la legalità dentro e fuori da campi. Che non vuol dire legalizzare ciò che è illegale!”, ha fatto sapere Alfio Marchini ieri. Il senatore Andrea Augello – riferisce una nota – presenterà domani mattina una “circostanziata” interrogazione al ministro dell’Interno sul provvedimento del commissario Tronca che “autorizza i Mercatini abusivi dei rom e favorisce le loro attività in materia di riciclaggio dei rifiuti ferrosi”. Apprendiamo dagli organi di stampa che il Dipartimento delle Politiche Sociali di Roma Capitale ha promosso un bando di 5 milioni di euro per assegnare l’appalto di affidamento del servizio di gestione di alcuni campi rom. Non solo, l’Amministrazione legalizzerebbe i mercatini dell’usato gestiti dai rom, si tratterebbe di attività volte al recupero di cose usate per il riutilizzo attraverso l’organizzazione di mercatini, di raccolta di materiali ferrosi e di rifiuti ingombranti. Una vergogna assoluta, un bando folle nel quale sono previsti a favore dei rom addirittura incentivi economici e borse lavoro. La posizione di Fdi-An sull’illegalità diffusa e sui nomadi è chiara e netta, i campi vanno chiusi tutti e senza tentennamenti, e ora ci aspettiamo che il commissario sospenda immediatamente questo bando folle”, dice Fabrizio Ghera di Fratelli d’Italia. Interviene anche Confesercenti: «Abbiamo letto che il “Campidoglio intende di fatto legalizzare i mercatini dell’usato, spesso ricettacolo di materiale proveniente da furti e rovistaggio nei cassonetti”. Un provvedimento, si legge sulle note riportate dalla stampa, adottato dal Dipartimento Politiche Sociali che ha messo a punto un bando per l’affidamento del servizio di gestione sociale di alcuni villaggi per i nomadi. Una gara, che apprendiamo, dicono dalla Confesercenti, da 5 milioni di euro per il periodo che va dal 1 aprile 2016 fino al 31 dicembre 2017 e che prevede la regolarizzazione e il rafforzamento di attivita’ professionali preesistenti e contraddistinte da carattere economico informale e dalla quale non siamo stati informati. “Siamo all’assurdo- tuona Giammaria, Presidente di Confesercenti Roma- perche’ credevamo di aver condiviso con il Commissario Tronca, intendendo con Lui tutta l’attuale Amministrazione commissariale di Roma Capitale, l’obiettivo di un ulteriore sforzo per ottenere risultati maggiori contro abusivismo e contraffazione che, ricordiamo, nella sola citta’ di Roma rappresentano numeri elevatissimi: opera un ‘esercito’ di circa ‘20.000’ operatori abusivi che ‘non fattura’ un volume d’affari di circa 5 miliardi di Euro, di cui 2,5 miliardi di Euro l’anno solo dalla contraffazione nel settore moda”.

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