I tre passi prima di arrivare al lockdown

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-10-29

30mila contagi giornalieri e 2500 persone in terapia intensiva: sono i numeri che cristallizzano la situazione in cui la seconda ondata di Coronavirus non sarebbe più gestibile senza un lockdown. Ma, prima di arrivare alla soluzione in cui l’Italia chiude, ci sono tre step interemedi che potrebbero frenare l’avanzata dei contagi

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30mila contagi giornalieri e 2500 persone in terapia intensiva: sono i numeri che cristallizzano la situazione in cui la seconda ondata di Coronavirus non sarebbe più gestibile senza un lockdown. Ma, prima di arrivare alla soluzione in cui l’Italia chiude, ci sono tre step interemedi che potrebbero frenare l’avanzata dei contagi. Spiega Repubblica:

monte di procida focolaio lockdown

Tre opzioni, nel segno della «gradualità e proporzionalità» a lui tanto caro, per tentare di rallentare la circolazione del virus qualora l’ultimo Dpcm risultasse insufficiente. Prima mossa, i lockdown territoriali, magari limitati ai centri urbani più colpiti che, su richiesta dei governatori, potranno essere isolati. Quindi, la chiusura dei confini regionali. Infine l’estensione della didattica a distanza, ma solo come estrema ratio, a tutta la scuola. Chiaro l’obiettivo: tenere lontano il fatidico limite che imporrebbe di spegnere i motori dell’Italia: 2500 persone in terapia intensiva (oggi a quota 1.536). Restando sotto, l’epidemia è gestibile, sopra andrà fuori controllo. E allora il bis di marzo sarà inevitabile. Ipotesi data ormai per certa in Parlamento, paventata sottotraccia da alcuni ministri. Sia Speranza sia Franceschini hanno già avvertito Conte di fare attenzione: un ritardo in questa fase potrebbe essere fatale. Mentre Gualtieri ha fatto sapere di essere pronto al whatever it takes: a individuare cioè tutte le risorse necessarie per sostenere le attività produttive qualora si dovesse decidere un nuovo blocco. Ma il premier non è convinto. Preferisce, almeno per adesso, la linea attendista: questa settimana aspetterà di vedere i dati, per misurare l’efficacia delle restrizioni approvate domenica notte. Poi, se il risultato dovesse essere deludente, si procederà per step successivi.

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