Tre domande senza risposta sull'Airbus A320

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-03-25

Il mistero dell’intervallo di tempo di caduta. La possibilità che sia accaduto qualcosa che ha impedito ai piloti di agire. E l’ipotesi terrorismo. Oggi avremo tutte le risposte?

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Una tragedia con troppi misteri. Mentre prosegue la ricerca dei corpi di passeggeri ed equipaggio dell’Airbus A320 della Germanwings a Trois-Eveches, i motivi della caduta dell’aereo rimangono ancora avvolti dal buio. La prima scatola nera con le voci dei piloti è stata ritrovata danneggiata ma ancora utilizzabile e trasportata a Parigi per le analisi. La seconda scatola nera è quella contenente i dati del volo, indispensabile per comprendere che cosa sia successo alle 150 persone sul volo non è stata ancora ritrovata. Ma l’intervallo di tempo tra le 10,30 e le 10,48 sarà decisivo per comprendere cosa è accaduto.

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La traiettoria dell’Airbus A320 German Wings (Corriere della Sera, 25 marzo 2015)

LE DOMANDE SENZA RISPOSTA SULL’AIRBUS A320
La prima domanda riguarda la picchiata che ha portato alla distruzione del velivolo. L’Independent scrive oggi che è durata 18 minuti, e non otto. L’aereo ha colpito una montagna delle Alpi francesi subito dopo le 10,48, arrivando da un’altezza di 28mila piedi a duemila metri senza trasmettere alcun segnale di soccorso. Quello che è successo tra le 10,30 e le 10,31 dovrebbe spiegare l’accaduto. E spiegare anche il buio dopo le 10,30, con l’equipaggio che ha smesso di comunicare. Spiega il Los Angeles Times che questo comportamento può avere molte ipotesi di spiegazione:

  • L’equipaggio poteva essere impossibilitato a interagire a causa di un incendio che può  aver riempito di fumo la cabina di guida
  • Un guasto elettrico che ha fatto saltare il sistema di comunicazione radio
  • un cedimento strutturale che potrebbe aver provocato la sospensione di tutti i sistemi elettronici e meccanici
  • uno o più terroristi potrebbero aver costretto l’equipaggio sotto minaccia delle armi

 
La discesa troppo rapida, però, poteva anche essere il frutto di una necessità. Ha spiegato oggi a Repubblica il comandante Federico Falcetti:

La discesa è stata rapida, cosa può essere accaduto in cabina in quegli otto minuti?
«È la prassi se si cerca di salvare delle vite. Le spiego. Qualcosa di grave, di imponderabile, è accaduto durante la crociera e i piloti in genere rispondono immediatamente con una manovra di questo tipo. Possiamo ipotizzare la rottura di un finestrino o di un portellone che causano una perdita della pressurizzazione. Oppure fumo in cabina.
In questi casi i piloti cercano di scendere a livelli compatibili per i passeggeri che possono utilizzare le maschere per l’ossigeno al massimo per quindici minuti, circa 2.500 metri. Ma un comandante si concentra solo sulla manovra. Normalmente parte un messaggio in automatico verso l’esterno, ma il pilota non comunica con passeggeri o il resto dell’equipaggio, la freddezza può essere il suo unico alleato».

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Airbus A320 German Wings: le caratteristiche dell’apparecchio (La Stampa, 25 marzo 2015)

LA SECONDA E LA TERZA DOMANDA
La seconda domanda è cosa può aver motivato la discesa. Il numero uno della Lufthansa, Carsten Spohr, ha sostenuto che l’aereo era “tecnicamente irreprensibile”. “Per noi è tutto inspiegabile” ha detto Spohr, parlando dall’aeroporto di Francoforte dopo che è stato osservato un minuto di silenzio per tutti i dipendenti del gruppo. “L’aereo – ha continuato – era tecnicamente irreprensibile e i due piloti aveva esperienza”. E allora cosa può essere successo? Secondo il consulente aeronautico Bernard Chabbert l’incidente potrebbe essere stato causato da un’esplosione di pile al litio nella cabina di pilotaggio. La prova di questa circostanza è la discesa a ritmo normale dell’aereo, cosa che indicherebbe che non vi era più nessuno di cosciente nella cabina di pilotaggio: «Normalmente quando c’è una messa in discesa di questo tipo, c’è un problema», ha detto stamattina l’esperto a Europe 1, chiedendosi cosa sia successo a bordo da provocare da parte dell’equipaggio la discesa. La sua ipotesi è un’esplosione di pile al litio. «Negli ultimi dieci anni – sottolinea – ci sono stati 170 casi di esplosioni di pile al litio su aerei di linea. Nella maggior parte erano pile di smartphone o computer portatili, ma due cargo 747 si sono schiantati con l’equipaggio perchè un carico di pile al litio ha preso fuoco a bordo». Quando bruciano, queste pile “emettono vapori estremamente tossici che uccidono in poche decine di secondi”, ha aggiunto Chabbert. La terza domanda invece la fa il Sole 24 Ore, e lambisce l’ipotesi più brutta: che sia stato un atto di terrorismo:

Impossibile però non notare alcune stranezze per una compagnia efficiente come Lufthansa, al network della quale appartiene Germanwings. A ventiquattr’ore dall’incidente non è stata ancora diffusa la lista del passeggeri, un altro elemento fondamentale per fugare l’ipotesi, allo stato remota, di un attentato terroristico. Nella lista dei passeggeri sono spuntati cittadini kazaki e turchi. Troppo presto per capire se possa rappresentare una pista investigativa degna di questo nome.

Oggi pomeriggio è prevista una conferenza stampa con i risultati delle analisi della prima scatola nera. E, forse, le risposte a tutte le domande rimaste inevase.

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