I tre detenuti evasi da Rebibbia con lenzuola e scope

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-10-27

uno era in carcere per omicidio e avrebbe finito di scontare la pena nel 2041. Gli altri due evasi erano stati condannati uno per tentato omicidio e l’altro per sfruttamento della prostituzione. Hanno usato lo stesso metodo utilizzato a febbraio da altri tre

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Tre detenuti sono evasi stanotte dal carcere di Rebibbia. Il fatto è stato reso noto dalla Federazione nazionale sicurezza, Fns Cisl del Lazio. A quanto sembra i detenuti si trovavano nel reparto da 9 giorni. Sarebbero tre soggetti di nazionalità albanese. Il segretario generale aggiunto del sindacato, Massimo Costantino, ha spiegato che il reparto in cui si trovavano era il G9. Il personale, mentre stava effettuando i controlli di routine, ha notato una corda appesa al muro di cinta all’altezza della garitta 3 lato Tiburtina, solito posto dove evasero altri detenuti. Al momento sono in corso gli accertamenti del caso”.

I tre detenuti evasi da Rebibbia con lenzuola e scope

 
Fra i tre detenuti evasi dal carcere di Rebibbia uno era in carcere per omicidio e avrebbe finito di scontare la pena nel 2041. Gli altri due evasi erano stati condannati uno per tentato omicidio e l’altro per sfruttamento della prostituzione. L’evasione, a quanto si apprende, è scattata nella notte, intorno alle 3. I detenuti, ancora non si sa come, sono riusciti a segare le sbarre della cella e si sono calati fuori dal penitenziario utilizzando una corda e alcune lenzuola.

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Le lenzuola e le scope usate per evadere dal carcere di Rebibbia (fonte)

Al vaglio in queste ore le immagini delle telecamere di videosorveglianza del carcere per acquisire elementi utili sull’abbigliamento dei fuggitivi e sulla dinamica della fuga. Da accertare anche se sono andati via a piedi o se c’era qualche complice ad attenderli all’esterno. I tre, da quanto è possibile ricostruire, sono fuggiti segando le sbarre della cella, che si trova al piano terra della struttura carceraria, e hanno appeso una maglietta per coprire il varco realizzato nell’inferriata. Nei letti avevano sistemato delle sagome di cartone per aggirare i controlli. Quindi hanno raggiunto il muro di cinta e si sono calati con delle lenzuola annodate tra loro e con dei bastoni, probabilmente dei manici di scopa. Questa una ricostruzione della precedente evasione.
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La ricostruzione dell’evasione dei due detenuti da Rebibbia (Il Messaggero, 16 febbraio 2016)

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