Il Tar annulla gli aumenti per gli asili nido a Roma

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-02-02

Accolto il ricorso dei genitori appoggiati dal Codacons. Intanto si avvia la raccolta delle firme contro la riforma del Campidoglio

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Annullati gli aumenti delle tariffe per gli asili nido capitolini per l’attuale anno scolastico 2014-2015. Lo ha deciso la II sezione del Tar del Lazio, accogliendo un ricorso di alcuni genitori appoggiato dal Codacons. I genitori si erano rivolti al Tar per lamentare il fatto che, a iscrizioni già perfezionate, la delibera dell’Assemblea capitolina contestata aveva rideterminato le tariffe aumentandole e abolendo l’esenzione per il terzo figlio.
 
IL TAR ANNULLA GLI AUMENTI PER GLI ASILI NIDO A ROMA
Per il Tar, “deve ritenersi l’illegittimità della delibera – si legge nella sentenza – con cui, una volta perfezionatosi il procedimento di iscrizione agli asili nido comunali, vengono introdotte modifiche tariffarie più gravose per gli utenti i quali, al momento del perfezionamento dell’iscrizione, hanno fatto affidamento sull’applicazione delle tariffe vigenti all’epoca conosciute e conoscibili”. Secondo i giudici amministrativi, poi, la revisione delle tariffe nella parte in cui le stesse vengono disposte anche che l’Anno educativo 2014-2015, “si traduce in una lesione dell’affidamento legittimamente riposto dai ricorrenti nella permanenza degli unici costi conosciuti e conoscibili di fruizione del servizio richiesto e accettato, e, più in generale, delle regole di imparzialità, correttezza, lealtà dei comportamenti e buona fede”.
 
LE FIRME CONTRO LA RIFORMA
Intanto i tantissimi genitori dei bambini che frequentano i 160 asili nido di Roma Capitale che, grazie ad una rete capillare e indipendente creata su WhatsApp e Facebook, in meno di 10 giorni hanno raccolto migliaia di firme e fatto arrivare sul tavolo dell’Amministrazione esposti e diffide da tutti i Municipi. “Il nostro gruppo e’ nato sull’onda dell’indignazione. Ogni giorno, a partire da gennaio, in tutti i nidi della citta’ si verificano situazioni al limite del paradossale, come ad esempio una sola educatrice con 20 lattanti, impossibilitata a cambiarli e a dargli da mangiare – dice Melissa Tanariva, mamma di Elena che frequenta il nido nel XIII Municipio e che dal nulla ha creato il gruppo WhatsApp e la pagina Facebook. “Ogni genitore ha messo a servizio di tutti gli altri la propria professionalita’ – continua – c’e’ chi ha ideato il logo, chi ha creato e gestisce la mailing list, chi si e’ occupato della comunicazione. Ma il grosso del lavoro lo hanno fatto le mamme avvocatesse, anche loro con figli iscritti nei nidi comunali, che hanno scritto la diffida e l’esposto”. Con i gruppi e i sottogruppi WhatsApp, i promotori dell’iniziativa si sono divisi per municipio e si sono organizzati per la raccolta delle firme nei vari nidi e per la relativa consegna. “In soli 10 giorni, lavorando come pazzi, siamo riusciti a coinvolgere 160 nidi di Roma ed e’ gia’ a buon punto la raccolta nei rimanenti 40. Il nostro obiettivo – conclude Melissa – e’ far arrivare all’Assessore Masini e al Sindaco Marino anche le firme dei genitori di questi ultimi nidi entro l’inizio della prossima settimana”. Il nuovo modello organizzativo, che punta ad un risparmio economico della Pubblica Amministrazione, prevede che non venga piu’ sostituita la prima educatrice assente e obbliga le educatrici a rendersi disponibili ad anticipare o posticipare fino ad un’ora il proprio orario di lavoro per sopperire alla carenza di organico.
 
UNA RIFORMA MIOPE ED ERRATA
“Si tratta di una riforma miope ed errata, con cui il Comune di Roma e’ venuto meno all’accordo raggiunto con noi genitori al momento dell’iscrizione dei nostri figli, facendo un gravissimo illecito. Il nuovo modello organizzativo, entrato in vigore di recente, mortifica il servizio riducendo i nidi ad un luogo arido e potenzialmente lesivo del diritto alla salute dei bambini. Come genitori abbiamo il dovere di tutelare i nostri figli e daremo corso a tutte le azioni necessarie, in ogni opportuna sede, per ottenere la revoca di una normativa ingiusta e lesiva dei nostri interessi” – dice Valentina Paiella, la mamma avvocatessa che si e’ occupata di redigere la diffida a Roma Capitale. “Questa nuova organizzazione del servizio e’ uno scempio perché espone i bambini a grossi rischi e peggiora la qualita’. Ed e’ per questo che noi genitori non ne chiediamo la sospensione, ma la revoca immediata – dice Francesca Trulli la mamma avvocatessa che ha redatto l’esposto alla Procura della Repubblica. Il venir meno del rapporto 1/6 tra educatrice e bambini ha reso i nidi un luogo insicuro, anche in caso fosse necessaria l’evacuazione dalle strutture per pericolo imminente (per crolli, perdite di gas o acqua); in queste eventualita’, una sola educatrice per venti lattanti – cosi’ come previsto oggi – cosa potrebbe fare? Non e’ purtroppo un’ipotesi cosi’ remota, visto che e’ notizia di questi giorni che molte strutture che ospitano gli asili nido di Roma sono ormai fatiscenti per mancanza di fondi, tanto che lo stesso Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha deciso di inviare gli ispettori”. “Siamo una rete totalmente indipendente che non ha contatti con sindacati e parti politiche e per questo non sediamo al tavolo delle trattative – concludono le avvocatesse Paiella e Trulli. Chiediamo quindi al Sindaco Marino e all’Assessore Masini di fissare al piu’ presto un incontro con una nostra delegazione, affinché possa spiegarci per quale motivo noi genitori dovremmo ancora iscrivere i nostri figli nelle scuole comunali, visto che non saranno piu’ l’eccellenza, ma solo dei parcheggi a pagamento, peraltro anche incustoditi.”
 
 
 

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