L’indagine sulla TAP

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-11-16

Nell’indagine il presunto inquinamento da metalli della falda acquifera e dei pozzi del cantiere San Basilio. Indagati i legali rappresentanti della società che costruisce il gasdotto

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Perquisizioni e sequestri sono stati effettuati dai carabinieri del Noe nelle sedi Tap di Roma, Lecce e Melendugno, nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Lecce sulla realizzazione del gasdotto che partirà dall’Azerbaijan e approderà a Melendugno. Il filone che ha portato all’emissione dei provvedimenti di sequestro riguarda il presunto inquinamento da metalli della falda acquifera e dei pozzi del cantiere San Basilio.

L’indagine sulla TAP

Tale parte del cantiere è attualmente bloccata da due ordinanze del sindaco di Melendugno, Marco Potì, che vietano l’emungimento delle acque e i lavori. Proprio due giorni fa il Tar Lazio aveva esaminato il ricorso di Tap per ottenere la revoca delle ordinanze, chiedendo all’Arpa Puglia di mettere a disposizione i risultati delle analisi sulle acque e rinviando la discussione al 5 dicembre.

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Il progetto del TAP (Il Messaggero, 28 ottobre 2018)

Nell’inchiesta sul presunto inquinamento della falda aperto dalla Procura di Lecce risultano al momento indagate tre persone. Si tratta dei legali rappresentanti di Tap. L’operazione è stata fatta dai carabinieri del Noe di Lecce, miliari del Noe di Roma e Milano, insieme ai colleghi del comando provinciale, che hanno dato esecuzione ad un decreto di perquisizione e sequestro messo dalla Procura di Lecce, a firma del Procuratore Capo Leonardo Leone De Castris e del sostituto procuratore Valeria Farina Valaori, nell’ambito del procedimento penale aperto sulla realizzazione del gasdotto Tap.

I tre indagati per il gasdotto TAP

Il decreto ha riguardato nello specifico la perquisizione delle sedi legali, operative, uffici e cantieri della società “Trans Adrtiatc Pipeline” SPA tra Melendugno, Roma e Lecce, mentre a Villafranca padovana è stata perquisita la sede del laboratorio di analisi SGS Italia S.p.A., il centro di analisi utilizzato dalla multinazionale per le indagini ambientali sui vari cantieri dell’opera.

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E’ stata sequestrata una corposa documentazione anche su supporto informatico ed in particolare sono stati sequestrati tutti rapporti di prova analisi e altri documenti dal novembre 2017 ad oggi collegati ai campionamenti effettuati sulle acque di falda sottostanti il cantiere Tap in località San Basilio di Melendugno dove dalle indagini condotte dal Noe e da Arpa Puglia era stato riscontrato il superamento della concentrazione della soglia di Comp di contaminazione di alcuni parametri tra i quali il cromo esavalente.

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