I tamponi dal medico di base nel Lazio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-08-15

La sperimentazione in cento studi parte a settembre. Il test del tampone rapido molecolare darà una prima risposta

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La Regione Lazio ha firmato un protocollo d’intesa per portare il test del tampone negli studi del medico di base. Rispetto a quanto è avvenuto nei mesi scorsi, i sanitari di primo livello sono pronti ad offrire nuovi servizi. In passato, infatti, il medico di base poteva soltanto effettuare un’anamnesi da remoto e fare da collegamento tra il paziente e la Asl per prenotare un test al drive-in o il trasferimento in ospedale. Spiega il Messaggero che la sperimentazione in cento studi partirà a settembre:

Da settembre, agli assistiti che si presenteranno dal medico per un controllo e mostreranno sintomi da Covid, i sanitari potranno fare subito il sierologico per scoprire gli anticorpi e, soprattutto, il  tampone molecolare rapido che dà un primo risultato (non definitivo) in quindici minuti. Quindi, una volta avuto l’esito dell’esame e avvertita la Asl di zona, potranno avviare tutta la macchina per la messa in  isolamento e la presa in carico da parte del servizio sanitario nazionale. Il tutto, come detto, in poco tempo. Ma sempre in queste strutture, e sul fronte della diagnostica, si potranno effettuare con una sonda ecografie polmonari per scoprire se un paziente soffre di polmoniti o altre patologie respiratorie che, unite al Covid, potrebbero essere letali.

come funzionano test covid-19
Come funzionano i test per COVID-19 (La Repubblica, 14 agosto 2020)

Nei prossimi giorni, come detto, la Regione e la Fimmg (Federazione dei medici di medicina generali del Lazio) chiuderanno un protocollo, nel quale inserire anche le prescrizioni minime di sicurezza per evitare assembramenti e il prezzo di questi servizi. Per tamponi e sierologici si dovrebbe pagare soltanto il costo del prodotto.

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