Attualità
Stepchild adoption: il ribasso del PD sulle unioni civili
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2015-10-18
Il Partito Democratico cerca l’accordo con NCD sul ddl Cirinnà. E mette in gioco il punto dell’adozione del convivente. Che però non c’entra nulla con le unioni civili
«Sulla stepchild adoption ci sono opinioni diverse e trasversali. Il Pd probabilmente lascerà libertà di coscienza su questo tema. Non ci saranno rotture del governo e di maggioranza, è possibile trovare un accordo»: Maria Elena Boschi a L’Arena di Massimo Giletti annuncia ufficialmente quale sarà l’atteggiamento del Partito Democratico nei confronti di un punto controverso della legge sulle Unioni Civili. E siccome il punto della stepchild adoption è stato (del tutto inopportunamente) quello su cui NCD e alleati di governo, oltre che i cattolici nel PD, hanno concentrato tutti i loro attacchi, è facile prevedere che per non spaccarsi alla fine la maggioranza accetterà di cancellarlo. Dando così vita a una leggina che sarà monca anche in uno dei suoi punti fondamentali.
Stepchild adoption: l’accordo al ribasso del PD sulle unioni civili
La stepchild adoption è il riconoscimento, da parte di uno dei due coniugi, dei figli del coniuge (stepchild in inglese significa figliastro). In sostanza se i due contraenti l’Unione Civile (chiamarlo matrimonio sembra eccessivo ad alcuni) hanno dei figli la legge dà la possibilità di includerli nel nuovo nucleo familiare. Si tratta quindi di un’adozione sì, ma del figlio (o dei figli) del partner che smette così di essere “il partner” e diventa genitore (anche se non a tutti gli effetti). Questa eventualità è già prevista per le coppie eterosessuali dall’articolo 44 comma b della legge 184/83 del 4 maggio 1983 recante la Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori. In particolare l’art. 44 prevede che I minori possono essere adottati anche dal coniuge nel caso in cui il minore sia figlio anche adottivo dell’altro coniuge. Ed infatti il disegno di legge sulle Unioni Civili va a modificare proprio l’art.44; all’articolo 5 della legge diregolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze si legge:
(Modifiche alla legge 4 maggio 1983 n. 184)
1. All’articolo 44 lettera b) della legge 4 maggio 1983, n. 184 dopo la parola «coniuge» sono inserite le parole «o dalla parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso».
Non risulta che questa eventualità abbia aperto le porte all’utero in affitto per le coppie eterosessuali (che sono la maggioranza delle coppie che ricorrono all’utero in affitto). E soprattutto c’è da sottolineare che la pratica dell’utero in affitto è espressamente vietata dalla legge 40 sulla fecondazione assistita. Insomma la stepchild adoption serve allo scopo di tutelare i bambini che ci sono già, che sono già figli di uno dei due genitori che così avrebbero la possibilità di essere riconosciuti dinnanzi alla legge anche dal partner. Coloro che sono contrari alla stepchild adoption propendono per la soluzione dell’affido temporaneo che è una situazione ancora più precaria con la quale al compimento del diciottesimo anno d’età figlio e genitore per la legge ritornano ad essere due estranei senza alcun legame o vincolo familiare.
NCD e Stepchild adoption
Un tema molto sentito in casa dei centristi dell’Ncd che ne hanno fatto un vero e proprio cavallo di battaglia contro l’attuale configurazione del testo minacciando paventando il rischio che si possa arrivare de plano al cosiddetto utero in affitto anche per le coppie gay. Un nodo tanto delicato da mettere comunque in tensione anche una parte dei cattolici del Pd. Il pressing duro di Ncd e il lavoro sottotraccia di una parte dei Dem ha portato alla fine il governo a ripensare la strategia per portare a casa il disegno di legge, approdato in questi giorni in Aula al Senato, lasciando libertà di coscienza in occasione delle prossime votazioni sul tema delle adozioni. Nel partito di Alfano, nonostante le dimensioni, ci sono infatti molte posizioni diverse. Gli integralisti come Paola Binetti vorrebbero boicottare il disegno di legge a prescindere dai suoi contenuti. Su altri fronti sono invece Maurizio Sacconi e Maurizio Lupi, “Sono d’accordo con il ministro Boschi quando dice che sulle unioni civili nella maggioranza ‘ci confronteremo ed è possibile trovare un accordo’. Al dialogo non servono ultimatum ma il tempo per fare una buona legge. E una buona legge sulle unioni civili per noi vuol dire distinguerle chiaramente dal matrimonio e dalla famiglia”, ha detto oggi il presidente dei deputati di Area popolare dopo le parole del ministro Boschi sulle unioni civili. “Quanto alle adozioni aggiunge Lupi -, abbiamo detto e ribadiamo che adottare non è un diritto della coppia, ma è un diritto dei bambini abbandonati di essere adottati da una famiglia in cui ritrovare il padre e la madre che non hanno più. In forza di questa ragione sulla stepchild adoption non arretreremo di un millimetro. E come noi la pensa il 75 per cento degli italiani”. Gli fa eco Sacconi: “A gennaio, discuteremo di unioni civili con la determinazione di eliminare ogni possibilità immediata o differita di genitorialità omosessuale. Troppi giochi si stanno facendo sui temi etici con parlamentari e partiti ora scatenati ma fino a ieri assenti o a dir poco ambigui come nel caso della Lega e di Forza Italia. Benvenuta comunque la più ampia mobilitazione contro adozioni e affido omosessuali nella stessa misura. Ncd è l’unico partito con questa posizione ufficiale, pur riconoscendo libertà di coscienza ai dissenzienti. Il contrario degli altri partiti”. Insomma, se venisse cancellata la stepchild adoption probabilmente NCD riuscirebbe a rientrare nei ranghi dando al suo elettorato la consolazione di aver evitato il “peggio”. Che poi il peggio sia invece qualcosa che con i matrimoni omosessuali non c’entra nulla, chi se ne frega.