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Le regole per stabilimenti e spiagge libere nel Lazio dal 29 maggio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-20

Per il settore balneare va garantita una superficie di almeno 10 mq per ogni ombrellone e “comunque mantenendo un distanziamento non inferiore a quanto indicato dai PUA comunali”. Tra lettini e sdraio, se non posizionate vicino all’ombrellone, bisogna lasciare 1,5 metri (in caso di estranei) e sempre con un telo o un asciugamano

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Dal 29 maggio sono consentite nel Lazio le attività degli stabilimenti balneari e lacuali, sulle spiagge libere e “altre attività a finalità turistico ricreativa che si svolgono sul demanio marittimo e lacuale”. Già dal 25 invece si potranno riaprire palestre e piscine. Sono alcune delle misure contenute in una ordinanza firmata questa sera dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. A decorrere dall’entrata in vigore dell’ordinanza è consentita anche “l’attività delle strutture ricettive extralberghiere” come per esempio ostelli e bed and breakfast.

Le regole per stabilimenti e spiagge libere nel Lazio dal 29 maggio

Da subito, appunto, potranno riaprire le strutture di ospitalità che non sono alberghi, compresi i rifugi montani, e sono permesse anche le attività escursionistiche all’aria aperta (con 2 metri di distanziamento). La seconda tranche di riaperture è per il 25 maggio: saranno consentite palestre e piscine, la somministrazione di alimenti e bevande all’interno di centri e strutture sportive, nonché dei centri ricreativi e culturali (fermo restando la sospensione degli eventi e delle competizioni sportive e la sospensione degli spettacoli aperti al pubblico). Riaprono anche i corsi individuali come scuole di musica, di danza, di pittura, di fotografia, di teatro o simili. La data più attesa, sollecitata da più parti negli ultimi giorni, è però il 29 maggio, quando sono consentite – oltre alle attività dei parchi a tema, degli zoo, dei lunapark e gli spettacoli viaggianti – quelle dei campeggi e dei villaggi turistici, e soprattutto le attività dei balneari. L’ordinanza sottolinea che tutte le attività dovranno svolgersi nel rispetto delle linee guida nazionali per la lotta al coronavirus, oltre che di quelle regionali, allegate al documento.

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Le regole per stabilimenti balneari e spiagge libere dal 29 maggio (Il Messaggero, 20 maggio 2020)

Per il settore balneare va garantita una superficie di almeno 10 mq per ogni ombrellone e “comunque mantenendo un distanziamento non inferiore a quanto indicato dai PUA comunali”. Tra lettini e sdraio, se non posizionate vicino all’ombrellone, bisogna lasciare 1,5 metri (in caso di estranei) e sempre con un telo o un asciugamano. Lettini, ombrelloni e sdraio vanno igienizzate a ogni cambio di utente. Va garantita ovunque la presenza di gel igienizzante, vanno privilegiate le prenotazioni (il registro delle presenze va conservato per 30 giorni), e si potrà rilevare la temperatura ai clienti. Secondo le linee guida poi si dovranno “riorganizzare gli spazi, per garantire l’accesso allo stabilimento in modo ordinato, al fine di evitare assembramenti di persone e di assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra gli utenti, con, se possibile, percorsi separati per entrata e uscita. Capitolo spiagge libere: “si ribadisce – si legge nelle linee guida – l’importanza dell’informazione e della responsabilizzazione individuale. Al fine di assicurare il rispetto della distanza di sicurezza di almeno 1 metro tra le persone e gli interventi di pulizia e disinfezione dei servizi eventualmente presenti si suggerisce la presenza di un addetto alla sorveglianza. Anche il posizionamento degli ombrelloni dovrà rispettare le indicazioni sopra riportate”.

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