«Sposerò mio padre»

di Chiara Lalli

Pubblicato il 2015-01-21

Lei ha 18, lui 36, stanno insieme, vogliono sposarsi e fare figli. Una coppia come tante, se non fosse che sono figlia e padre, e in molti si sentono in dovere di spiegare loro come si sta al mondo

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Qualche giorno fa sul NYMag c’era una intervista a una giovane donna che ha una relazione con il proprio padre biologico (What It’s Like to Date Your Dad). Con 18 anni di differenza e 12 anni di separazione.
Sposerò mio padre
Il 18 gennaio, su Il Giornale, c’è un primo commento notevole (Sesso, matrimonio e figli con il padre: la storia choc di una ragazza americana): «E da lì è tutta un’escalation, per altro avallata dalla famiglia e dagli amici, che – parole sue – li trattano come una coppia normale. L’unica all’oscuro del rapporto è la madre, alla quale un giorno vorrebbe raccontare tutto. Ora, tanti progetti: in primis il trasferimento nel New jersey, dove l’incesto adulto non è illegale. Poi il matrimonio (“Per celebrare la nostra unicità”) e metter su famiglia: la coppia vuole avere figli (nonostante i rischi genetici*), ai quali non sono però intenzionati a dire la verità “per non creare loro problemi”» (i corsivi sono miei).
* Sui rischi genetici ecco la domanda e la risposta nel pezzo originario: «Do you worry about the potential genetic problems associated with having kids with your biological father? Nope. I wouldn’t risk having a kid if I thought it would be harmful. I’ve done my research. Everybody thinks that kids born in incestuous relationships will definitely have genetic problems, but that’s not true. That happens when there’s years of inbreeding, like with the royal family. Incest has been around as long as humans have. Everybody just needs to deal with it as long as nobody is getting hurt or getting pressured or forced» (in breve: ti preoccupi dei rischi genetici dovuti all’endogamia? No, se ci fossero rischi non farei figli, e i rischi ci sono in caso di anni e anni di consanguineità. Dovremmo comunque considerare tutti i casi in cui si rischia di trasmettere qualcosa ai propri figli, e questo dominio sarebbe molto molto vasto; è lei stessa a ricordare che la propria madre e nonna erano bipolari, ma nessuno è andato a fare loro domande sulla opportunità di riprodursi).
Il Giornale
Oggi va ancora meglio su La 27esima Ora: La diciottenne che vuole sposare il padre. Va fermata? E fermata come? Il pezzo non lo chiarisce, ma si limita a ribadire la domanda (che appare retorica: certo che va fermata!). E poi spiega: «I buchi psicologici di questo racconto sono molti: immaturità, fragilità, oltre a un importante complesso di Edipo, sul quale Freud avrebbe sguazzato. Ma liquidare la storia nella categoria dello “strano, ma vero” forse è un po’ semplicistico. Il Guardian ha stimato che nel 50 per cento dei casi dei cosiddetti “sentimenti tabù”, i protagonisti sono consanguinei che si sono ritrovati da adulti. Questo tipo di attrazione si chiama Genetic Sexual Attraction (GSA) e la letteratura scientifica in materia è piuttosto scarsa». Il complesso di Edipo, Freud.
Insomma che fare (come se fossimo obbligati o tenuti a fare qualcosa, ovviamente per il bene della giovane donna)? «Ma il punto è un altro. Queste cose succedono? O sarebbe meglio evitarle? […] Penso che la relazione tra quel padre e quella figlia andrebbe interrotta. E, in generale, penso che nelle nostre relazioni dovremmo cercare porti un po’ meno sicuri di chi ci rimanda al paradiso perduto della nostra infanzia».
27esima Ora
Per ora nessuno ha commentato. È sempre sorprendente trovarsi di fronte alla presunzione di sapere cosa sia una coppia normale e cosa non si deve fare e perché (magari invocando Freud).

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