“Si farà anche la terza dose di vaccino”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-05-20

Il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro spiega in un’intervista al Messaggero che sarà molto probabile la somministrazione di una terza dose di vaccino anti COVID

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Il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro spiega in un’intervista al Messaggero che sarà molto probabile la somministrazione di una terza dose di vaccino anti COVID

“Si farà anche la terza dose di vaccino”

“La situazione è in costante miglioramento, la combinazione delle misure di distanziamento sociale con la progressiva crescita della vaccinazione ci ha dato questo risultato. Dobbiamo continuare a essere prudenti, ma già tre Regioni hanno numeri da fascia bianca ed è prevedibile che, settimana dopo settimana, se ne aggiungeranno altre. Dobbiamo però monitorare le varianti. E sarà molto probabile un booster, una terza dose dei vaccini”, spiega Brusaferro sottolineando che “la possibilità di somministrare il vaccino di Pfizer ai 12-15 anni ci consentirà di mettere in sicurezza le scuole medie e superiori”.

“Abbiamo adottato delle misure di contenimento che nelle ultime settimane – sottolinea – hanno consentito di ridurre il numero dei nuovi casi. Questa fase è coincisa con un aumento parallelo dei vaccinati. Questo ci ha permesso di vedere un miglioramento della situazione nonostante la diffusione della variante inglese che ha una aumentata trasmissibilità”. “Penso – rileva – che dobbiamo muoverci con prudenza, in modo progressivo. Vero è che il numero dei vaccinati sta crescendo, ma è importantissimo, laddove è raccomandato, continuare a usare la mascherina. Procedendo in questo modo possiamo riconquistare sempre nuovi livelli di libertà. Siamo ancora in una fase di transizione. Ciò che possiamo dire è che ci troviamo di fronte a scenari di progressivo miglioramento, e questo è molto positivo”.

“Il nostro target, se vogliamo controllare l’epidemia – sottolinea ancora -, è vaccinare tutta la popolazione. Le fasce più giovani, per il loro stile di vita, sono quelle che hanno una maggiore probabilità di favorire la circolazione del virus. Bisogna spiegare anche ai ragazzi che vaccinarsi è un dovere morale di fronte a questa pandemia. Possono dare un contributo alla salute pubblica che significa anche proteggere i propri cari. Nessuno è sicuro fino a quando non lo saremo tutti”.

 

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