Attualità
Gli insulti e le minacce alla donna accusata di aver ucciso il figlio a Settimo Torinese
di Mario Neri
Pubblicato il 2017-05-31
Sul profilo facebook della persona che ha confessato l’omicidio del neonato si scatena il solito pogrom. Le uniche parole sensate le dice il comandante dei carabinieri di zona: “Vista l’immane tragedia non c’è da festeggiare nessun risultato operativo”
Ha confessato nella notte la donna, una italiana di 34 anni, interrogata a lungo dai Carabinieri nell’ambito dell’indagine per il neonato abbandonato in strada a Settimo Torinese e morto qualche ora dopo in ospedale. I militari dell’Arma e il procuratore di Ivrea, Giuseppe Ferrando, la ritengono colpevole dell’omicidio aggravato del neonato partorito nelle prime ore di ieri. Al momento non sono emerse responsabilità da parte di altre persone.
Gli insulti e le minacce alla donna di Settimo Torinese
La donna è crollata nella notte, dopo che era stata fermata dai carabinieri della compagnia di Chivasso. Secondo quanto riferito agli inquirenti, subito dopo aver dato alla luce il figlio, la 34enne lo avrebbe lanciato dal balcone al secondo piano dell’abitazione in cui vive, che si trova proprio di fronte al luogo del ritrovamento del corpicino. Anche se Ferrando ha precisato che quella del balcone ad ora è soltanto un’ipotesi investigativa: “Il corpo del neonato, sulla strada, era lontano dall’asciugamano. Questo potrebbe avvalorare la caduta dall’alto”. Dal momento in cui il nome della donna è diventato pubblico, il suo profilo si è riempito di insulti e minacce nei suoi confronti. Insieme a commenti come quello di Luca, che cerca di spiegare la tragedia (“Una che fa un gesto del genere non è a posto di mente e per quanto faccia schifo quello che ha fatto prima di gettare odio a volontà bisognerebbe capire come far si che non succeda più,non gettare odio su di lei e sul marito che magari non c’entra nulla“) ce ne sono centinaia che la insultano.
Tra i commenti c’è anche chi non apprezza per niente il pogrom in atto:
E chi augura una morte “lenta e dolorosa”, immaginando anche vendette in carcere:
C’è anche chi comprende che la storia è difficile da giudicare: “Anche io ho iniziato a giudicare questa donna dicendo che era una merda ma poi pensandoci bene, non si sa il motivo di questa tragedia. Una persona se fa una cosa del genere è perché non è capace di intendere e volere”; ma chi la pensa così viene rapidamente zittito dagli altri: “i sembra che la testa gli ha funzionato bene per lanciare quell’anima innocente fuori dal finestrino. Secondo me è chi scrive stronzate come la tua che non è capace di intendere e di volere”.
La storia della donna e del neonato
Nel corso dell’interrogatorio fiume della scorsa notte, al termine del quale ha confessato, la donna “ha sostenuto di non essersi mai sottoposta a visite mediche – spiega il procuratore di Ivrea, Giuseppe Ferrando – e di avere continuato ad avere le mestruazioni, per cui non pensava di essere incinta”. Agli inquirenti, che l’hanno interrogata tutta la notte, ha detto però di non ricordare nulla. Questi sono gli elementi dei fatti, ma non sembrano interessare molto a chi scrive commenti:
Anche se c’è chi cerca di sdrammatizzare accostando il tutto alla vicenda del tweet incomprensibile di Trump:
Intanto il comandante provinciale dei Carabinieri di Torino, il colonnello Emanuele De Santis oggi durante la conferenza stampa ha detto l’unica cosa sensata: “Vista l’immane tragedia non c’è da festeggiare nessun risultato operativo”.
- Per ovvi motivi, in questo articolo non vengono riportati nomi.