Scuole chiuse nelle zone rosse: cosa succede nelle zone arancioni?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-02

Se la Dad in zona rossa ormai è stata decisa, lo scontro per la chiusura delle scuole in zona arancione è ancora in atto. I presidenti di regione vogliono lasciare aperti i negozi e chiudere le scuole, i ministri premono perché le misure siano invece generali

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Non è ancora stato deciso niente sulla chiusura delle scuole nelle zone arancioni. Se ormai la DAD per tutti nelle zone rosse è ormai sicura a partire dalla prossima settimana alcuni presidenti di regione come Luca Zaia in Veneto, spingono per la chiusura anche nelle aree arancioni. Ma ha senso senza accompagnare la misura con altre restrizioni, come ad esempio quella di sospendere l’attività dei centri commerciali? A confermare che le scuole rimarranno chiuse è stato il coordinatore del Cts Agostino Miozzo, che ha aggiunto che ci “saranno evoluzioni”. Secondo  Adnkronos, i ministri Roberto Speranza, Dario Franceschini, Stefano Patuanelli, nonché il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, sarebbero sulla stessa linea: che senso ha chiudere le scuole in area arancione quando si tengono aperti i centri commerciali, ad esempio? Prima di decidere strette in questa direzione, allora vanno chiusi altri possibili ‘rubinetti’ di contagio, il ragionamento che prende piede al tavolo con Draghi. La decisione per ora resta in stand by, domani la cabina di regia si aggiornerà a partire dalle 9.30. Ci sarà inoltre un nuovo passaggio con le Regioni prima della firma del Dpcm.

dalla settimana prossima le scuole saranno chiuse nelle zone rosse e cioè nelle Regioni ad alto rischio e anche nelle Province o nei Comuni che pur essendo in zona arancione o gialla hanno i parametri da zona rossa. Saranno chiuse tutte le scuole, anche quelle dei più piccoli, materne e primarie oltre ovviamente le medie e le superiori. Nelle aree dove il contagio è fuori controllo — dall’Umbria alla Basilicata e al Molise, dalla provincia di Brescia a quella di Pescara, sono già 12 le Regioni con una parte delle scuole chiuse — il calendario torna così indietro ad un anno fa quando il 5 marzo 2020 il lockdown portò al blocco dell’intero sistema scolastico

Lo scontro in atto non è ancora concluso:

«Ricordiamoci che la scuola non è un mondo a parte», non si stanca di ripetere ai suoi interlocutori. E lo ha detto anche ieri: se si devono chiudere le scuole per motivi sanitari, i governatori possono farlo solo se bloccano anche le altre attività, compresi negozi e centri commerciali. Insomma, è la linea di Bianchi, lasciare i ragazzi e i bambini a fare la Dad deve essere una misura inevitabile per la prevenzione. Strategia condivisa anche dai ministri Patuanelli, Franceschini, Bonetti e Speranza, ma che invece appare troppo rigida al leghista Giorgetti e a Gelmini di Forza Italia, che vorrebbero mantenere il testo del Dpcm com’è ora

La decisione assunta alla fine sarebbe quella di chiudere le aule, e tenere i ragazzi a casa con la didattica a distanza, “anche nelle aree con 250 positivi ogni 100mila abitanti nell’aggregato settimanale o se ci sono situazione di allarme evidente e motivato”, spiega una fonte di prima piano.

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