Scuola: ingressi scaglionati dal 26 aprile?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-04-19

Come riaprono le scuole dal 26 aprile? Da più parti ci sono perplessità per il ritorno delle lezioni in presenza. Repubblica spiega che una soluzione potrebbe essere qulla di scaglionare gli ingressi

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Come riaprono le scuole dal 26 aprile? Da più parti ci sono perplessità per il ritorno delle lezioni in presenza. Repubblica spiega che una soluzione potrebbe essere quella di scaglionare gli ingressi

Scuola: ingressi scaglionati dal 26 aprile?

“Posso comprendere i timori” dei presidi, considerato che si tratta di “passare da una situazione di scuole chiuse a un ritorno totale. Mi preme sottolineare come far tornare i nostri ragazzi in classe sia una buona notizia, e sicuramente ci siamo assunti la responsabilità di questa scelta. Credo che tra oggi e domani saranno giornate di intenso lavoro e piena condivisione con i sindacati e con le Regioni. Condivideremo quelle che saranno le procedure, insieme ovviamente al Cts. Certamente quello dei test salivari può essere un tema che può dare una soluzione. Siamo convinti che, nel giro di un paio di giorni, condivideremo quelle che saranno le linee guida per creare le condizioni per far tornare i nostri ragazzi nelle aule”. Così il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, intervenuto a ‘Buongiorno’ su Sky Tg24 fa il punto sul lavoro in corso per consentire un ritorno sicuro nelle aule scolastiche. Scrive Repubblica:

Tra gli interventi immaginati, il più rilevante è quello che porta a scaglionare gli ingressi in aula degli studenti. Non con un doppio turno diviso tra mattina e pomeriggio, come chiedono alcune Regioni. Più probabilmente, con l’imposizione di differenti fasce orarie — se per le sole superiori o per tutti è ancora da decidere — tra le 8 e le 10 del mattino, oppure tra le 8 e le 11. La norma dovrebbe avere valore nazionale, anche se parallelamente i prefetti inizieranno a riunire i tavoli per affrontare le problematiche sui singoli territori. Lo svantaggio di una regola valida in tutto il Paese è quello di uniformare casi assai diversi: le grandi città, ad esempio, hanno maggiore necessità di distribuire il carico sui trasporti rispetto ad altre realtà. Una disposizione unica per tutta Italia, però, ha il pregio della celerità.

“Bisogna lasciare alle scuole la facoltà di stabilire la percentuale di studenti che deve frequentare: mancano 4-5 settimane, si può fare una turnazione per cui il 75/80% degli studenti va in presenza e l’altro viene deciso dalla scuola. Qualche elemento di flessibilità sarebbe necessario”. Lo ha dichiarato Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, intervenendo a ‘Omnibus’ su La7. “Tutto può andare – ha aggiunto Giannelli – il punto è il rischio che vogliamo accettare ed essere chiari. Bisogna dire alle scuole cosa devono fare con quelle aule in cui 30 studenti non possono stare distanziati di un metro: le facciamo usare lo stesso o no? Noi siamo assolutamente favorevoli al rientro a scuola degli studenti, lo abbiamo detto in continuazione nei mesi passati, ma ci è stato risposto che non c’erano le condizioni sui trasporti. Ora sui trasporti la situazione è invariata, quello che è cambiato è il numero di vaccinazioni”.

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