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Sandro Principe (PD) e i cinque politici arrestati per 'ndrangheta

neXtQuotidiano 23/03/2016

Nove arresti dai carabinieri di Cosenza per concorso esterno in associazione mafiosa, voto di scambio, corruzione. Anche l’ex sindaco di Rende e sottosegretario al lavoro tra i destinatari del provvedimento cautelare

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Cinque politici sono stati arrestati e posti ai domiciliari dai carabinieri di Cosenza con l’accusa, a vario titolo, di concorso esterno in associazione mafiosa, voto di scambio, corruzione, insieme a 4 esponenti di vertice della cosca di ‘ndrangheta “Lanzino-Ruà”, egemone in provincia di Cosenza. Tra i politici arrestati anche Sandro Principe, del Pd, ex Sindaco di Rende, già sottosegretario al Lavoro e già assessore e consigliere regionale.

Sandro Principe (PD): i cinque politici arrestati per ‘ndrangheta

L’ex Sottosegretario è stato un sindaco di Rende, e Assessore e Consigliere Regionale della Calabria. Gli altri destinatari del provvedimento sono un ex Consigliere regionale della Calabria e Consigliere Comunale di Rende;un ex Sindaco di Rende ed ex Consigliere Provinciale; un ex Consigliere Provinciale di Cosenza ed ex assessore Comunale di Rende; un ex Assessore Comunale di Rende. I reati contestati a vario titolo sono concorso esterno in associazione mafiosa, voto di scambio, corruzione. Le indagini, condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, sono state svolte dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Cosenza ed hanno delineato un “intreccio” politico/mafioso che ha consentito a candidati alle varie tornate elettorali per il rinnovo del Consiglio Comunale di Rende, dal 1999 al 2011, per il rinnovo del Consiglio Provinciale di Cosenza del 2009 e del Consiglio Regionale della Calabria del 2010, di ottenere l’appoggio elettorale da parte di personaggi di rilievo della cosca di ‘ndrangheta “Lanzino-Rua'” di Cosenza, gia’ tutti definitivamente condannati per “associazione mafiosa”, in cambio di favori. Tra le attività illecite riscontrate che hanno permesso di smantellare un sistema collaudato ultradecennale, con il fulcro nell’amministrazione comunale di Rende, ci sono quelle relative all’affidamento in gestione di locali pubblici comunali a beneficio di personaggi appartenenti alla ‘ndrangheta, all’assunzione presso la società “municipalizzata” preposta alla gestione dei servizi comunali, di soggetti vicini al gruppo criminale, al mancato licenziamento di alcuni di questi nonostante alcune condanne, la promessa dell’erogazione di fondi pubblici per finanziare una cooperativa creata ad hoc, da un personaggio di vertice della cosca, per la gestione dell’area mercatale di Rende.

Le assunzioni alla municipalizzata

Le assunzioni presso la “municipalizzata”, in particolare, hanno riguardato vari esponenti della cosca, tra cui il capo del sodalizio di ‘ndrangheta, Ettore Lanzino. Questi ‘favori’ erano il frutto di patti elettorali stipulati in occasione delle varie competizioni politiche e che vedevano costantemente coinvolta la cosca “Lanzino/Rua'”, i cui esponenti non si adoperavano nelle attivita’ di procacciamento di voti per motivi politici, ma per il solo perseguimento di interessi della cosca, dando quindi appoggio a candidati diversi o di differenti fazioni. L’attività d’indagine, inoltre, ha fatto emergere come, anche in occasione della campagna elettorale del 2014, per il rinnovo del consiglio comunale di Rende, sia stato “interessato”, benché detenuto, uno dei quattro sodali raggiunti da misura cautelare, oggi a 41 bis, per ottenere il suo assenso e le indicazioni alla cosca per fornire l’appoggio elettorale. L’uomo, intercettato durante un colloquio in carcere poneva come condizione insuperabile il pagamento di una cospicua somma di denaro, lamentando gli scarsi benefici ottenuti dalla cosca nel recente passato, nonostante si fosse occupato di monitorare l’attivita’ politica dai principali candidati. I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terra’, presso la Procura della Repubblica di Catanzaro, alle ore 11 alla presenza dei vertici della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.

I nomi degli arrestati

L’inchiesta che ha portato agli arresti di oggi è stata condotta dai pm della Dda di Catanzaro Vincenzo Luberto e Pierpaolo Bruni. Oltre all’ ex sottosegretario Sandro Principe, gli altri politici coinvolti nell’operazione sono un altro ex sindaco di Rende, Umberto Bernaudo; l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e l’ex consigliere provinciale Pietro Ruffolo; nonché un ex consigliere comunale di cui al momento non è stata resa nota l’identità. Per tutti sono stati disposti gli arresti domiciliari. Tra i politici arrestati figura anche l’ex consigliere comunale Giuseppe Gagliardi, di 69 anni. Il provvedimento restrittivo, emesso dal gip del Tribunale di Catanzaro, è stato poi notificato in carcere a quattro elementi di spicco della cosca Lanzino-Ruà, Adolfo D’Ambrosio (49), Michele Di Puppo (52), Francesco Patitucci (56) e Umberto Di Puppo (47). Arrestato, infine, anche Marco Paolo Lento (41).

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