Sekine Traore: la protesta a Rosarno per il migrante ucciso

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-06-09

Un corteo spontaneo «contro la brutalità della polizia» dopo i fatti di ieri. La dinamica dell’accaduto suggerisce comunque la legittima difesa

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Dalla Tendopoli nei pressi di Rosarno è partito un corteo spontaneo diretto alla volta del paese che chiede giustizia per i fatti di ieri, «contro la brutalità della polizia». Come recitano i cartelli dei manifestanti: «No Justice, No Peace! End police brutality!». I migranti che stanno attuando la protesta a San Ferdinando scandiscono slogan contro i carabinieri, definendoli “razzisti”. I manifestanti gridano anche “Italia razzista” ed espongono cartelli dello stesso tenore. Gli immigrati che stanno attuando la manifestazione si stanno recando davanti la sede del Comune. Sono presenti agenti di Polizia in borghese che stanno controllando l’evolversi della protesta. Sekine Traore è il giovane del Mali che aveva aggredito e ferito con un coltello un carabiniere, provocandone la reazione e l’apertura del fuoco che lo ha ucciso. Tra i manifestanti c’è rabbia e tensione, ma al momento non si registrano episodi di violenza.

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Lo status del comitato lavoratori delle campagne su Rosarno (Facebook)

Sekine Traore: la protesta a Rosarno per il migrante ucciso

Sulla dinamica del fatto, il procuratore di Palmi Ottavio Sferlazza, intervenuto sul posto, non ha dubbi: si delinea la legittima difesa da parte del militare che comunque, a sua tutela in vista dell’effettuazione dell’autopsia, sarà iscritto nel registro degli indagati. Il militare è stato medicato con cinque punti di sutura, mentre due suoi colleghi e due poliziotti hanno avuto solo lievi contusioni. Tutto è cominciato di prima mattina all’interno di una tenda. Traore, secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori dopo avere sentito gli immigrati presenti al fatto, ha aggredito due ospiti della struttura, ferendone uno ad un braccio con un coltello da cucina, per una lite banale o, più probabilmente, in un tentativo di rapina. Sono stati gli altri immigrati, spaventati, a chiamare i carabinieri.

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Foto da: Comitato Lavoratori delle Campagne (Facebook)

Quando i primi due militari sono giunti sul posto hanno trovato Traore in evidente stato di alterazione psicofisica. Hanno cercato di parlare con lui, di calmarlo, ma il giovane, per tutta risposta, ha menato fendenti alle pareti della tenda. Poi, quando sono giunte altre due pattuglie, una dell’Arma ed una della Polizia, ha cominciato a lanciare sassi contro militari ed agenti. Improvvisamente la tragedia. Traore si è scagliato contro un militare ferendolo al volto, all’altezza dell’occhio destro. L’uomo è stato momentaneamente allontanato dagli altri militari e dagli agenti, ma poi è tornato ad aggredire il carabiniere cercando di colpirlo un’altra volta. Il militare, a quel punto, ha estratto l’arma ed ha fatto fuoco colpendo Traore all’addome. L’uomo è stato subito soccorso e trasportato nell’ospedale di Polistena dove, però, è morto dopo alcune ore.

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