Attualità
“Non mi fanno affittare la casa perché sono gay, schifo totale”: la storia di Raffaele | VIDEO
di Maria Teresa Mura
Pubblicato il 2021-03-03
Un ragazzo di Marcianise in Campania denuncia un grave episodio di discriminazione e di omofobia. Aveva già preparato il trasloco quando lo hanno avvertito che la trattativa per prendere l’appartamento scelto è saltata. Solo per il suo orientamento sessuale. La denuncia del consigliere Borrelli
Ciao a tutti, breve storia triste da raccontare: ho fatto una proposta per affittare un appartamento qui in Campania A Marcianise. La proprietaria mi dà l’ok, vado a comprare i mobili per arredare casa, l’ho conosciuta ieri, oggi dovevo andare per preparare il trasloco, quando mi contattano dall’agenzia immobiliare per dirmi che non mi danno più l’appartamento. Il motivo? Perché sono ricch..ne”. Così Raffaele in un video su Facebook denuncia il grave episodio di discriminazione e di omofobia che ha subito. Il ragazzo ha 30 anni e si sfoga amaramente: “Benvenuti nel 2021, schifo totale, FUCK”.
La storia di Raffaele è diventata nota anche grazie al consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli e dal conduttore radiofonico de La radiazza Gianni Simioli che ne hanno parlato: “Aveva preparato tutto per traslocare nel suo nuovo appartamento, aveva acquistato anche l’arredamento, ma all’improvvisò arriva la doccia gelata: i proprietari dell’immobile decidono di fermare l’operazione, perché il nuovo inquilino è gay”, hanno raccontato: “Raffaele, 30 anni, decide di andare a vivere da solo a Marcianise, nel casertano, i suoi progetti, però, non mettono in conto l’arretratezza culturale e la ristrettezza mentale che, nonostante quel che si dica, continuano come un virus a contaminare in modo subdolo i pensieri, i gesti quotidiani ed i rapporti sociali di tante persone». Borrelli e Simioli commentano l’accaduto: “Che nel 2021 accadano ancora queste cose non è solo vergognoso ma è sconcertante e preoccupante. Invece di progredire stiamo regredendo. Oggi si fanno tanti appelli, si lanciano tanti messaggi di sensibilizzazione contando sulle nuove linee di comunicazioni, oggi a disposizione, che permettono di raggiungere in maniera istantanea milioni di persone eppure ancora troppe persone preferiscono crogiolarsi nella loro ignoranza, perché così è molto più comodo, è più facile ragionare credendo che tutti i problemi della società e anche individuali siano riconcedibili ad intere categorie di individui, etichettati come fossero merce da esporre in un market, e così si dà la colpa oggi agli omosessuali, domani agli immigrati, dopodomani a quelli più deboli”.