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Quello che esulta per la morte di Aylan Kurdi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-09-06

Arrestato dalla polizia per un commento su Facebook

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La polizia di Berlino ha arrestato un uomo per avere festeggiato su Facebook la morte del piccolo Aylan Kurdi, il bambino siriano di tre anni, annegato insieme al fratellino Galip di cinque anni e alla madre Rehan, nelle acque dell’Egeo. Lo riferisce il quotidiano ‘Tagesspiegel’. “Noi non lo piangiamo ma lo celebriamo! – ha scritto il 26enne, che in seguito è stato rilasciato – Un rifugiato non basta”. La polizia, dopo avere cercato nel suo appartamento di Hellersdorf, gli ha sequestrato il computer.
QUELLO CHE ESULTA PER LA MORTE DI AYLAN KURDI
Intanto un neonato di cui per ora non si conosce la nazionalità era privo di vita quando è stato soccorso sulla costa dell’isola di Agathonisi. Qui era andato ad arenarsi uno dei tanti barconi che ogni giorno partono dalla Turchia. Lo riferisce il sito dalla Reuters che cita fonti della guardia costiera greca. Il piccolo, i cui genitori sono sopravvissuti, è stato trasferito nell’ospedale della vicina isola di Samos, ma i medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. La vicenda ha riportato alla mente un altro dramma avvenuto tre giorni fa sulla costa turca: il gommone che con altre decine di disperati trasportava Aylan, 3 anni, il fratellino Galip di 5 e i genitori si è rovesciata poco dopo la partenza. Niente da fare per i più fragili, della famiglia solo il padre è sopravvissuto e la fotografia del bimbo immobile nella morte sulla spiaggia turca di Bodrun, restituito dal mare alla terraferma e rimasto lì come se dormisse lambito dall’acqua, è diventata il simbolo della tragedia dei profughi. Fragili e vulnerabili. Sono i bambini a pagare il prezzo più alto di questo esodo che non ha precedenti dopo la seconda guerra mondiale. Oggi a Lesbo, altra isola greca dove i profughi sono ormai alcune migliaia, sono scoppiati tafferugli tra la polizia e alcune centinaia di migranti, esasperati per le snervanti procedure di identificazione e registrazione. Un profugo siriano ha parlato con Reuters tv e ha chiesto aiuto per i bambini. I suoi e quelli di chi era arrivato con lui. E’ difficile – ha detto – siamo quasi senza acqua e tutti i servizi sono carenti. Abbiamo figli, abbiamo bambini piccoli, come possono farcela in queste condizioni?

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