Attualità
Quanto ci costa l'aereo blu di Renzi per Flushing Meadows
Alessandro D'Amato 13/09/2015
Una polemica «da rancorosi», quella sul leasing del nuovo Airbus A330. Alla quale si è dedicato anche Letta. Intanto però i conti del volo a New York viaggiano. Ed Emiliano c’è rimasto male
«La polemica sulla partecipazione di Matteo Renzi alla finale degli U.S. Open è da rancorosi»: Andrea Marcucci, toscano e renziano convinto, sintetizza così in poche parole l’infinita mole di dichiarazioni che ieri hanno accompagnato l’annuncio che il presidente del Consiglio sarebbe andato a Flushing Meadows per assistere all’incontro tra Flavia Pennetta e Roberta Vinci, poi vinto agevolmente dalla prima. Meno da rancorosi e più di merito è invece la storia dell’aereo acquistato – anzi, preso in leasing – da Matteo Renzi. Secondo quanto ieri ha raccontato Il Fatto Quotidiano Palazzo Chigi sta prendendo in leasing un nuovo aereo che si aggiungerà alla flotta con cui il 31° Stormo dell’Aeronautica garantisce il Trasporto di Stato. I costi del leasing, a prezzi di mercato, oscillano tra i 400 mila euro e il milione a settimana: all’ingrosso tra i 20 e i 50 milioni l’anno. Comprare un Airbus A330 costa dai 200 milioni di euro in su.
Non si tratta, peraltro, di un piccolo mezzo, ma del nuovo “Air Force One”della Repubblica, il velivolo più grande di tutto il mazzo: la sua caratteristica sarà quella di poter effettuare voli “a raggio ultra-lungo” (superiori alle 12 ore) senza effettuare scali, com’è costretto a fare l’Airbus A319, ad oggi l’ammira glia di Matteo Renzie soci. Questo restringe il campo a pochi “gi g an t i” d el l’aria: gli Airbus 330, 340 e 380, i Boeing 747 e 777.
L’AEREO DI STATO DI RENZI
Una scelta che sarebbe tutto sommato comprensibile, se non fosse che, come ha riportato il Corriere della Sera facendo infuriare l’interessato, i renziani hanno tentato di far passare il tutto come un’eredità del governo Letta: «anche se a Palazzo Chigi non confermano e non commentano, e anche se alcune fonti dicono che la pratica sia stata avviata da Enrico Letta», scriveva ieri Marco Galluzzo sul Corriere della Sera causando la reazione dell’ex presidente del Consiglio. Il quale, in una nota e su Twitter, ha smentito: «Durante il mio governo fu decisa la riduzione della flotta dei “voli blu” con un percorso di dismissione di alcuni veicoli»; «Accanto alla decisione di ridurre la flotta di aerei – precisa ancora Letta – unimmo anche regole rigide per ridurre strutturalmente l’uso dei voli di Stato». E infine: «Non vedrei alcuna ragione per cui oggi il governo Renzi decidesse un cambio di direzione di marcia e ricominciasse a spendere soldi pubblici in quel settore. Gli aerei usati sono efficienti e più che sufficienti per le esigenze di servizio». Il nuovo aereo, a quanto risulta al Fatto, debutterà nella seconda metà di ottobre in un viaggio in via di definizione verso il Sudamerica. Purtroppo però, visti i ritardi nella stipula del contratto di leasing, per quella data l’aereo non potrà essere ancora accessoriato secondo le disposizioni di Renzi. Per ora, insomma, ci si accontenterà dell’assetto “di linea”, poi si faranno gli aggiustamenti necessari a un più comodo e produttivo viaggiare: wi-fi e sala riunioni, ovviamente, e la zona relax per i passeggeri di rango, forse un’infermeria (la Merkel, dicono, ne ha quattro, mentre sull’Air Force One di Obama c’è persino una sala operatoria). E i costi? Ne parla ancora Palombi sul Fatto:
Ovviamente adeguare, come dicono pudicamente a Palazzo Chigi, gli standard dei nostri “voli blu”a quelli degli altri capi di governo non è senza costo: in attesa della pubblicazione dei contratti, a dare un’occhiata ai prezzi di mercato si va a ll ’ingrosso da 400mila euro a un milione a settimana per il leasing di mezzi di questo genere (più i lavori all’interno). All’anno fa una cifra tra i 20 e i 50 milioni di euro, a seconda del mezzo e dei servizi chiesti. Questo bizzarro modo di “e s t e r n a l i z z are”il servizio dei “voli blu” consente a Renzi di evitare le complicate (e trasparenti) procedure di acquisto di nuovi aerei con infinite riunioni coi ministeri e persino col Quirinale. E infatti, quando a luglio cominciammo a occuparci della cosa, Palazzo Chigi poté smentire: “Non abbiamo ordinato alcun aereo”. Infatti l’hanno preso in leasing.
…E I COSTI DEL VOLO PER LA FINALE PENNETTA-VINCI
Ma era evidente che con un clima del genere non poteva che finire sotto la lente la partecipazione alla finale di Flushing Meadows. Ovviamente per i costi connessi, che sono stati tra i 150 e i 200 mila euro, secondo le stime. «Calcolando un prezzo unitario di circa 9mila euro per ora di volo, solo per andare e venire da New York l’italiano medio ha speso più o meno 150mila euro. And counting, come dicono laggiù: spese per il personale, più varie ed eventuali», scrive oggi il Fatto. Più circostanziata Gemma Banti su Libero:
Il costo di un viaggio come quello fatto da Renzi, che presumibilmente è andato a New York a bordo dell’Airbus, è senz’altro elevato. Solo per fare un esempio, un volo sull’Airbus A319 costa tra 10.000 e 12.000 euro l’ora, escluse le spese per il personale. Considerando che per arrivare da Roma nella Grande Mela occorrono 8 ore ,per 16 ore andata e ritorno il capriccio di Renzi degli Us Open di tennis è costato alle casse dello Stato (e quindi al contribuente) tra 160.000 e 192.000 euro. Solo per dare qualche dettaglio in più,nel 2013 (ultimo dato disponibile) i voli blu fecero registrare 5.378 ore di volo, con una spesa totale di 26 milioni 890mila euro, ovvero in media 5mila euro l’ora. Ma con Renzi pare che le ore di volo siano in netto aumento.Insomma, al presidente del Consiglio piace solcare i cieli di tutto il mondo.Altro che tagli. Il premier sa bene come spendere i soldi pubblici, soprattutto quando c’è da andare a divertirsi.
Ma quello che più colpisce della faccenda è il dato politico. Ieri Renzi avrebbe dovuto essere prima a Verona e poi alla Fiera del Levante, dove avrebbe dovuto incontrare Michele Emiliano, fresco vincitore delle elezioni in Puglia e anche costretto in questi giorni a mandare messaggi distensivi al presidente del Consiglio dopo aver polemizzato durante la campagna sulla Buona Scuola, probabilmente per ragioni elettorali. L’incontro avrebbe dovuto sancire una pace cercata soprattutto da Emiliano, ma Renzi è volato a New York giusto in tempo.