Attualità
Le province della Puglia che possono diventare zona rossa
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-11-19
La Regione chiede al governo di dichiarare zona rossa due aree della Puglia: la provincia di Foggia e quella di Barletta Andria Trani
l presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha inviato una lettera al ministro della Salute Roberto Speranza per chiedere “l’adozione di un provvedimento che inserisca esclusivamente i territori delle province di Foggia e di Bat nella cosiddetta “zona rossa”, in quanto caratterizzati da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto”. Il Corriere spiega:
La Regione chiede al governo di dichiarare zona rossa due aree della Puglia: la provincia di Foggia e quella di Barletta Andria Trani. Dopo una lunghissima consultazione conipresidenti delle due Province e con i sindaci dei 4 Comuni capoluoghi, Emiliano ha scritto al ministro della salute Roberto Speranza. Il presidente motiva con parole secche la richiesta. I due territori sono «caratterizzati da uno scenario di massima gravità e da un livello dirischio alto». Ossia la condizione prevista dall’ultimo dpcm del governo (quello del 3 novembre) per richiedere il massimo delle restrizioni: divieto di muoversi anche nel proprio Comune se non con autocertificazione per comprovate necessità e chiusura della gran parte degli esercizi commerciali (a parte quelli sanitari e alimentari). La richiesta della Regione è stata avanzata alla luce delle relazioni approntate dall’ufficio epidemiologico della Regione e dalle Asl di Foggia e della Bat. Lo scenario è grave. Questo un passaggio della lettera del governatore: «Dall’analisi dei 21 indicatori (per stabilire la collocazione in zona gialla, arancione o rossa, ndr), distinti a livello provinciale per le due aree, emerge un contesto preoccupante in cui i valori di Rt (indice del contagio, ndr), combinati con anche in virtù della programmata espansione della rete di assistenza covid-19 , si produrrà una riduzione di offerta dei livelli di assistenza in favore dei pazienti non covid»