Attualità

Petra Laszlo vuole fare causa al profugo che ha sgambettato

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-10-21

La reporter ungherese dice di essere innocente e e dà la colpa all’uomo che ha aggredito perché con la sua testimonianza avrebbe causato il suo licenziamento

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Fino ad oggi tutti eravamo a conoscenza delle sue doti di difensore roccioso, una specie di Vinnie Jones in gonnella che difendeva la porta dell’Ungheria nell’edizione 2015 campionato Profughi vs Resto del Mondo. Il gesto atletico di Petra Laszlo è senza fronzoli, non bello esteticamente ma efficace. Sotto i suoi colpi sono caduti Osama Abdul Mohsen e suo figlio e anche un’altra ragazzina che stava correndo inseguita dalla polizia ungherese.
https://www.youtube.com/watch?v=ArQmFlp7xC8

Petra Laszlo passa all’attacco

I calci e gli sgambetti sul difficile terreno da gioco nei pressi di Roszke sono però costati caro alla Laszlo che è stata licenziata dalla sua emittente, la rete ungherese N1Tv, e ha perso il lavoro. Poco male direte voi, nell’Ungheria di Viktor Orbán, il premier dalle simpatie neonaziste che ha fatto erigere un muro di contenimento al confine con la Serbia per fermare l’avanzata dei profughi sicuramente una come Petra non avrà difficoltà a trovare un nuovo lavoro. Pare di no. Ed ecco che per tirare su qualche soldo e sbarcare il lunario Petra ha deciso di fare causa a Osama Abdul Mohsen, l’uomo che aveva sgambettato. Il motivo? Inizialmente Mohsen aveva accusato la polizia di averlo fatto cadere ma in un secondo momento (probabilmente dopo aver visto il filmato che ha fatto il giro del mondo) ha ritrattato e ha puntato il dito contro la reporter ungherese. Secondo la logica perversa della Laszlo questa è la prova della sua innocenza. Certo, il fatto che sia stata filmata e ripresa da tutti i lati mentre vai in tackle su Mohsen sembra solo un piccolo dettaglio che non può scalfire le sue convinzioni.
https://www.youtube.com/watch?v=0JPs4kyBr7g
Il marito della Laszlo vuole stabilire la verità per riabilitare l’onore della moglie. Che ha anche deciso di intentare una causa a Facebook perché il social network non avrebbe rimosso le pagine che incitano all’odio nei suoi confronti. Nell’intervista al giornale russo Izvestia la Laszlo ha detto di essere solo una donna disoccupata con figli che ha commesso un errore ma che è stata messa in croce dai giornali di sinistra come il Whashingon Post (LOL). Insomma ai suoi danni ci sarebbe un vero e proprio complotto dei benpensanti e dei buonisti.

La lettera di scuse di Petra Laszlo

La famiglia della Laszlo starebbe meditando di trasferirsi in Russia perché in Ungheria c’è troppo odio nei suoi confronti. Qualche tempo fa la donna aveva pubblicato una lettera “di scuse” nella quale diceva di essere molto dispiaciuta per quanto successo e di aver agito perché si era sentita in pericolo, ecco cosa ha scritto:

Mi dispiace sinceramente per l’accaduto. Soltanto adesso sono riuscita a concentrarmi abbastanza per scrivere questa lettera: sono in stato di shock per quanto successo e per quello che si dice di me. La videocamera era accesa, centinaia di migranti ha fatto irruzione, ha sfondato il cordone di polizia, uno di loro si è precipitato verso di me e io ero spaventata: quando mi è passato vicino qualcosa è scattato dentro di me, ho pensato che sarei stata aggredita e dovevo difendermi. E’ difficile prendere decisioni quando si è in preda al panico e si vedono persone correre nella tua direzione. Mi dispiace per quello che è successo e da madre sono spiaciuta anche per quello che è accaduto a quel bambino, non me ne sono nemmeno accorto. Io non sono senza cuore. Non mi merito né la caccia all’uomo scatenatasi contro di me né le minacce di morte che sto ricevendo. Sono solo, da oggi, una madre disoccupata di bambini piccoli che, in una situazione di panico ha preso la decisione sbagliata. Mi spiace davvero.

Il video però mostra che quando ha calciato Mohsen la Laszlo era perfettamente al sicuro. Forse deve aver pensato che fare la vittima è la cosa migliore, anche se sei l’aggressore. Chissà, magari un giorno potrà avere il successo che merita nella Nazionale di calcio ungherese.

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