Attualità
Il patrimonio del Vaticano SPA
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2016-05-17
«Lasciate i beni non necessari», dice il Papa ai vescovi. Vediamo un possibile elenco
Mentre il giurista Bagnasco ci spiega le Unioni Civili, le parole del Papa ieri pronunciate davanti all’assemblea dei vescovi (“lasciate i beni non necessari”) risuonano nell’articolo di Corrado Zunino su Repubblica di oggi, che riepiloga le proprietà della chiesa: un milione di immobili, è la stima più credibile, per un valore di duemila miliardi. Del patrimonio immobiliare fanno parte naturalmente le chiese, ma anche le sedi parrocchiali, le case generalizie, gli istituti religiosi, i conventi, le missioni, le case di riposo, i seminari, i centri di cura e bellezza, gli ospizi e così via. «Solo tra ospedali, scuole e università la chiesa cristiana e cattolica – scrive Zunino – può contare sullo stesso numero di edifici presente negli Stati Uniti». Tra queste possiamo segnalare:
L’Apsa, l’Amministrazione del patrimonio della sede cattolica, con i suoi 5.050 appartamenti affittati a prezzo di mercato agli sconosciuti e a canone zero a chi ha servito la chiesa: giuristi, letterati, direttori sanitari. Sono 860 le locazioni gratuite. Innanzitutto, quelle per le case-reggia dei 41 cardinali di prima fila: tutti intorno a San Pietro. Quindici in piazza della Città Leonina dove spiccano i 368 metri quadrati del penitenziere maggiore Mauro Piacenza, otto in piazza di San Callisto con i 472 metri del francese Roger Etchegarray, sei in via Rusticucci con l’appartamento del prefetto della Congregazione per le chiese orientali, Leonardo Sandri: 522 metri di stucchi e biblioteche. Tre sono in via Pfeiffer, dove s’allargano i 525 metri da primato dello statunitense William Joseph Levada. Nel tentativo di ricostruire e mettere a sistema i possedimenti Apsa, monsignor Lucio Vallejo Balda, a capo della commissione Cosea, ha scatenato l’ultima guerra in Vaticano, che poi è diventata il processo Vatileaks 2. Papa Francesco ha già detto molto sulle “case dei principi” della chiesa.
Il turismo religioso nei più famosi luoghi di pellegrinaggio offre 200 mila posti letto e vale 4,5 miliardi. Il calo delle vocazioni ha svuotato abbazie e monasteri, più di duemila in Italia, e moltiplicato i cantieri per trasformare antichi conventi in bed and breakfast. A Roma un palazzo del Borromini nella titolarità delle suore Oblate di Santa Maria dei Sette dolori è diventato un hotel da 62 camere.
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