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La cittadina nigeriana positiva ricoverata all’ospedale di Padova
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-07-17
L’Ulss sta accertando l’esistenza di eventuali rapporti con alcuni migranti, ma ad oggi la donna non avrebbe dato informazioni in questo senso e risulta difficile ricostruire la mappa dei contatti
Una cittadina nigeriana positiva al Coronavirus SARS-COV-2 è ricoverata all’ospedale di Padova. L’Ulss sta accertando l’esistenza di eventuali rapporti con alcuni migranti, ma ad oggi la donna non avrebbe dato informazioni in questo senso e risulta difficile ricostruire la mappa dei contatti.
La cittadina nigeriana positiva ricoverata all’ospedale di Padova
Il Gazzettino scrive oggi in un articolo a firma di Giuseppe Babbo che “si sta verificando un aspetto che, se confermato, potrebbe essere preoccupante e cioè che si tratti di una prostituta o comunque di una persona che ha avuto molti contatti: un dubbio che va fugato quanto prima”. La sua storia intanto va ad incrociarsi con quella del focolaio al centro della Croce Rossa di Jesolo dove 43 persone sono risultate positive e per questo il sindaco Valerio Zoggia ha firmato un’ordinanza che vieta ai richiedenti asilo di uscire dal centro della Croce Rossa. Chi
non rispetterà il divieto verrà denunciato all’autorità giudiziaria
Lo stesso accadrà agli operatori, che rischiano una denuncia per omissione di controllo se qualche migrante sarà trovato all’esterno della struttura. Massima la vigilanza assicurata dalla Cri, che da ieri ha raddoppiato il numero dei propri operatori in servizio a Jesolo, anche con arrivi da fuori Regione. Ogni giorno il personale del Dipartimento di prevenzione dell’Ulss4 valuterà le condizioni di salute delle persone risultate negative alle quali tra 7 giorni verrà effettuato un altro tampone per valutare la presenza di eventuali altri casi. Al termine dei 14 giorni verrà eseguito un terzo tampone, per confermare la negativizzazione. Individuato il focolaio, l’obiettivo ora è quello di prevenire altri casi. Già ieri mattina il questore ha inviato dei rinforzi e gli ospiti della struttura si trovano sorvegliati a vista dalle forze dell’ordine.
Non solo all’ingresso ma lungo tutto il perimetro del centro, parco e spiaggia compresi in modo da evitare che qualcuno si allontani. Per lo stesso motivo è stata disposta la presenza fissa delle forze dell’ordine per 24 ore al giorno, per l’intero periodo di quarantena. Ad essere vagliati sono anche i contatti avuti da 30 migranti (7 quelli positivi), che avevano trovato occupazione con regolare contratto, soprattutto in aziende agricole, tanto che la Cri ha già fornito alle autorità sanitaria tutti i riferimenti per avviare i controlli del caso.
Foto da: OspedaleCivile.it