Attualità
La situazione degli ospedali al Sud con l’emergenza Coronavirus
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-10-09
Secondo i dati che trapelano dal Ministero della Salute aggiornati al 30 settembre, regioni come Campania e Puglia non sembrano affatto pronte
Il Presidente della Regione ha deciso di chiedere alla Protezione Civile la messa a disposizione nei tempi più rapidi possibili di personale medico e infermieristico volontario, già utilizzato da Governo e Commissario nell’emergenza dei mesi scorsi, per porre in essere il controllo sui territori. É quanto emerso dal vertice tra il governatore della Campania, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ed il commissario Domenico Arcuri. Da tempo, infatti, si è rilevato un elemento di criticità rappresentato dalla carenza di personale. I bandi pubblici già esperiti non hanno prodotto la sufficiente copertura. “Il numero elevato di contagi registrati vede una grande prevalenza di asintomatici destinati quindi all’isolamento domiciliare. Ma questo richiede l’impegno straordinario di personale medico infermieristico indispensabile per seguire i pazienti nel periodo di isolamento”, si legge in una nota della Regione: qual è la situazione delle strutture sanitarie al Sud? Lo spiega il Mattino
Nelle strutture sanitarie italiane secondo i (pochi) dati che trapelano dal Ministero della Salute aggiornati al 30 settembre, regioni come Campania e Puglia non sembrano affatto pronte. Soprattutto guardando alle cifre di ieri con ben 55 posti già occupati negli ospedali campani e i 196 nuovi contagi pugliesi. Per cui, se è vero che come dichiarato dal Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri nei giorni scorsi, i posti letto complessivi disponibili in Italia sono 6.411 (uno ogni 9 mila abitanti circa), è inevitabile che questi abbiano anche distribuzioni diverse sul territorio.
A titolo puramente esemplificativo quindi, senza cioè tener conto delle preziose risorse che sono le terapie sub-intensive già a disposizione e dei 3.500 posti in terapia intensiva che lo saranno a breve (sono già partiti i lavori grazie allo stanziamento di unmiliardo di euro), a guardare lo stato attuale delle cose ci si rende conto che alcune sono messe peggio di altre. Se esempi virtuosi sono il Veneto con 825 posti impiegabili, ovvero uno ogni 5.946 abitanti, il Lazio (750, uno ogni 7.838 abitanti) e l’Emilia-Romagna (515, uno ogni 8.575 abitanti) in Campania e Puglia le cose stanno diversamente. Nella Regione guidata da Vincenzo De Luca le terapie intensive degli ospedali possono ospitare 415 pazienti (uno ogni 13.975 abitanti) mentre in quella dell’altro governatore neo-confermato Michele Emiliano sono 360 (uno ogni 11.111 abitanti)