La storia dell'uomo aggredito dall'orso ai laghi di Lamar

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-07-23

La Provincia di Trento fa sapere che è pronta un’ordinanza per “rimuovere” l’esemplare. L’uomo era in compagnia del suo cane. Gli animalisti: “No a un nuovo caso Daniza”

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Un uomo è rimasto ferito per un attacco di un orso nella serata di ieri in Trentino, nella zona dei laghi di Lamar. Lo riferisce l’amministrazione provinciale che spiega che l’episodio è accaduto intorno alle 19 e che i vigili del fuoco hanno soccorso l’uomo, un trentino di Cadine, che è stato trasportato con un elicottero al pronto soccorso dell’ospedale Santa Chiara di Trento e medicato. Le sue condizioni non risultano gravi. L’unità cinofila dei Forestali si è recata immediatamente sul luogo dell’aggressione per i primi accertamenti.

La storia dell’uomo aggredito dall’orso ai laghi di Lamar

Angelo Metlikovitz stava facendo una passeggiata nel bosco con il suo cane, quando si è imbattuto in un orso. Ha dapprima cercato di difendersi, riportando ferite a un braccio e a una gamba, e successivamente, approfittando della distrazione che il cane ha causato all’orso, si è gettato in un dirupo. Il ferito è ricoverato all’ospedale Santa Chiara di Trento e l’amministrazione provinciale riferisce che le sue condizioni non sono preoccupanti.

La Provincia di Trento fa sapere che è pronta un’ordinanza per “rimuovere” l’esemplare. “E’ in arrivo un’ordinanza contingibile ed urgente del presidente Ugo Rossi che consentirà la rimozione dell’esemplare. Questo è al momento, e fino all’approvazione da parte del Governo della norma di attuazione depositata dalla Provincia, il principale strumento di intervento a disposizione dell’amministrazione provinciale”.

Gli animalisti e il caso Daniza

“Benché non sia ancora chiara ed accertata la dinamica relativa alla presunta aggressione di un escursionista da parte di un orso, i soliti noti, sfruttando una situazione assolutamente confusa, non hanno perso tempo per sollecitare l’adozione di misure di emergenza, quali – ad esempio – la rimozione di un non meglio identificato esemplare. Insomma è ripartita la grancassa della campagna anti-plantigradi, che poi altro non è se non un riflesso della più generale campagna antiselvatici da tempo in atto nel nostro Paese”, afferma l’Enpa. “In realtà – prosegue l’associazione animalista – si vogliono soltanto avere dei pretesti per dichiarare guerra agli orsi, così come agli altri animali cercando di fomentare paure e guadagnare consensi. Lo dimostra il fatto che mentre si cerca di capire cosa sia accaduto nei boschi del Trentino, costoro non abbiano perso neanche un istante a emettere una sentenza di condanna. Contro quale ‘colpevole’ poi non è dato saperlo, visto che le ‘indagini’ sono ancora in corso”. “Diciamo no ad ogni ipotesi di ‘Daniza bis’ – aggiunge l’Enpa – diciamo no ad ogni tentazione di ricorrere alla forza. I problemi nella convivenza con i selvatici, se e quando esistono, si risolvono con la scienza e la ragione, non certo sull’onda di un’emotività fuori controllo, strumentalizzata dalla politica”. L’Enpa, che ricorda come gli orsi siano specie particolarmente protetta, “è pronta a una mobilitazione totale nel caso in cui la situazione dovesse sfuggire di mano”.

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