Attualità
Stefano Manni: l'ex carabiniere che voleva rifare Ordine Nuovo
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2014-12-22
Quattordici arresti dalla magistratura dell’Aquila contro una banda eversiva che si ispirava ai vecchi nazisti italiani. Con a capo un ex dell’Arma
Blitz antiterrorismo dei carabinieri del Ros: 14 gli arresti in corso di esecuzione in varie regioni italiane su disposizione della magistratura dell’Aquila nei confronti di un gruppo clandestino che, richiamandosi agli ideali del disciolto movimento neofascista Ordine Nuovo, progettava azioni violente contro obiettivi istituzionali.
ORDINE NUOVO: I NEOFASCISTI CHE PROGETTAVANO ATTENTATI CONTRO LO STATO
Nell’ordinanza di custodia cautelare si contestano i reati di associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico ed associazione finalizzata all’incitamento, alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Contestualmente agli arresti sono in corso delle perquisizioni a carico di altri 31 indagati. Al centro delle indagini del Ros, riferiscono gli investigatori, un gruppo che sulle orme di Ordine Nuovo aveva messo in cantiere azioni violente nei confronti di obiettivi istituzionali, allo stato non meglio precisati, utilizzando i social network come strumenti di propaganda eversiva. I carabinieri hanno anche documentato i ripetuti tentativi degli indagati di reperire armi, tramite una rapina già pianificata o mediante approvvigionamenti all’estero.
Si chiama Aquila Nera l’operazione che i i carabinieri stanno effettuando dalle prime ore di questa mattina in diverse regioni italiane in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa su richiesta della procura della repubblica di L’Aquila, nei confronti di 14 indagati per associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico ed associazione finalizzata all’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Il gruppo neofascista smantellato oggi dai carabinieri del Ros con una serie di arresti in varie regioni avrebbe avuto in programma attentati a sedi di Equitalia, prefetture, questure e altri obiettivi istituzionali. Manni, in un blog, “creava” bannerini di Ordine Nuovo.
E questa canzoncina è considerata il loro inno:
STEFANO MANNI E RUTILIO SERMONTI
In particolare, le indagini documentavano come il gruppo, guidato da Stefano Manni (uno dei leader del gruppo, ex carabiniere) avesse elaborato un piano volto a “minare la stabilità sociale attraverso il compimento di atti violenti nei confronti di obiettivi istituzionali quali Prefetture, Questure e Uffici di Equitalia e previsto, in un secondo momento, di partecipare alle elezioni politiche con un proprio partito”. Tra gli indagati anche Rutilio Sermonti, già appartenente al disciolto movimento politico “Ordine Nuovo”, prolifico scrittore e artista è considerato una delle figure più note nel panorama degli intellettuali di estrema destra. Scrivono i Ros: “Sermonti fornisce sostegno ideologico alla struttura avendo inoltre redatto un documento denominato “Statuto della Repubblica dell’Italia Unita” che rappresenta una nuova Costituzione della Repubblica nella quale viene tracciato il nuovo ordine costituzionale della nazione esplicitamente ispirato all’epoca fascista. E incita i sodali del gruppo “all’offensiva””.
CHE COS’È ORDINE NUOVO
Ordine Nuovo è un movimento politico di estrema destra nato nel 1969 sulle ceneri del Centro Studi Ordine Nuovo e guidato da Clemente Graziani e Pierluigi Concutelli, poi condannato all’ergastolo per l’omicidio del giudice Vittorio Occorsio. Venne sciolto ufficialmente nel 1973, dal ministro dell’interno Paolo Emilio Taviani, ma continuò la propria attività negli anni successivi. Subito dopo lo scioglimento i capi dell’associazione entrarono in clandestinità e negli anni successivi vennero accusati di aver partecipato alla cosiddetta “strategia della tensione” che aveva l’obiettivo di organizzare attentati e accusarne la sinistra per perpetuare lo status quo politico. Tra i partecipanti al movimento ci furono Giovanni Ventura e Franco Freda, poi assolti per Piazza Fontana ma definiti come probabili colpevoli dell’attentato; Delfo Zorzi, ex terrorista riparato in Giappone dove ha aperto un’attività di import-export, Pierluigi Concutelli, assassino del giudice Occorsio e definito “Il comandante”, e Vincenzo Vinciguerra, condannato all’ergastolo per la strage di Peteano in cui morirono tre carabinieri e in seguito uno dei pentiti più importanti per sgominare le bande neofasciste.
Foto copertina da Ecn.org