Misael Vecchiato: l’autista del bus finito contro un albero sulla Cassia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-10-17

I test sull’assunzione di alcool e droghe sono negativi: «Non stavo parlando al telefono. L’ultima chiamata l’avevo ricevuta un’ora prima da Daniela, non avevo l’auricolare bluetooth e le ho detto che ci saremmo sentiti quando mi sarei fermato»

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Si chiama Misael Vecchiato l’autista del bus ATAC finito contro un albero sulla Cassia poco dopo le 9 all’incrocio con via Oriolo. I test sull’assunzione di alcool e droghe sono negativi ma le cronache romane sono piene di testimoni che raccontano la dinamica dell’incidente puntando il dito proprio su di lui. Scrive il Messaggero:

Ashen Silva, 28 anni,originario dello Sri Lanka ne è sicuro: «L’autista prima di farci finire tutti contro l’albero si è addormentato. L’ho visto reclinare la testa di lato e  chiudere gli occhi. È per questo che il bus ha sbandato contro il pino». Il ragazzo che fino a poco tempo fa faceva il pizzaiolo ieri era sul 301 diretto nel centro di Roma. E non ha dubbi. Mima il conducente mentre si addormenta. (…)

Potrebbe essere una testimonianza chiave dell’inchiesta aperta dalla Procura di Roma. Sarà raffrontata con quella resa da Andrea Sabbatucci, studente di 18 anni, che dall’Aurelia Hospital dove è stato medicato, ha detto di avere visto«armeggiare l’autista con il telefono, inviare e rispondere ai messaggi», ma di «non sapere dire se nel momento preciso dell’incidente avesse il cellulare in mano, perché l’ultima volta che lo avevo guardato era un paio di fermate prima dello schianto».

cassia atac incidente conducente telefonino - 2

Vecchiato però dall’ospedale, ha smentito. Scrive ancora il Messaggero che l’autista, confortato dalla moglie Daniela e dal padre Paolo, ex macchinista della ferrovia Roma-Viterbo, ha consegnato il telefonino ai vigili del Gruppo Cassia e ha giurato:

«Non stavo parlando al telefono. L’ultima chiamata l’avevo ricevuta un’ora prima da Daniela, non avevo l’auricolare bluetooth e le ho detto che ci saremmo sentiti quando mi sarei fermato». Quarant’anni, da 12 alla guida dei bus Atac, M. V. ha aggiunto: «Controllino pure tutti gli orari, i messaggi e i tabulati, non ero al cellulare». I vigili hanno chiesto all’autista anche il telefonino di servizio che però non aveva più:«L’ho perso o me l’hanno rubato. Ho fatto denuncia ai carabinieri».

Il mezzo era molto vecchio, classe 2003, in servizio da quasi 17 anni, quindi. Ma il foglio di via non conteneva indicazioni di malfunzionamenti recenti e il conducente che l’aveva guidato nel turno prima, sentito dagli ispettori dell’azienda, non aveva lamentato guasti.

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