«Pagate per questi neri di m….»: gli insulti alla famiglia che adotta un senegalese a Melegnano

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-02-14

Avete presente quando i patridioti dicono “portateveli a casa vostra”? Ecco, a Melegnano non va bene nemmeno quello: una famiglia adotta un cittadino senegalese e finisce così

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“Pagate per questi neri di merda” e “Italiani=merda”. Due scritte nell’androne della casa del quartiere Borgo, con una freccia a indicare il loro appartamento: se le sono ritrovate a Melegnano in provincia di Milano Angela Bedoni, 59 anni, e il marito Paolo Pozzi, 60 anni, educatore del Serd a Rozzano. Il bersaglio è il figlio Bakary Dandio, senegalese, 21 anni, che la coppia ha ufficialmente adottato il 3 ottobre, ma che vive con loro da due anni.

«Pagate per questi neri di m….»:

L’episodio è stato subito denunciato ai carabinieri. “Le due scritte sono state impresse a spray sul muro dell’androne di casa nostra, nel cortile interno. Le parole che abbiamo letto sono ‘Italiani=m.’ e ‘Pagate per questi negri di m.’, spiega Angela . “Non ci sono dubbi sul fatto che quelle scritte fossero rivolte a noi – aggiunge – perché accanto alla seconda frase è stata impressa una freccia che indicava esattamente la nostra abitazione. “Ora vorrei solo guardare negli occhi chi ha scritto queste cose. Li invito a parlarmi. Mio padre, dopo essere stato partigiano, fondò gli Scout qui nel sud di Milano. Ci insegnò valori ben lontani da gesti simili”.

I due genitori, racconta oggi Repubblica, vengono dalla perdita di un’altra figlia, Lucia, uccisa a 17 anni la sera di Natale del 2004 da una Porsche Cayenne nel centro di Melegnano guidata da un 32enne in stato di ebbrezza:

«Facevamo volontariato nel centro di accoglienza di San Zenone al Lambro — racconta Angela Bedoni — e l’abbiamo conosciuto lì». La storia di Bakary è il solito concentrato di povertà e orrore: fuga dal Senegal, l’inferno dei campi in Libia, la traversata in barcone fino a Lampedusa nel 2016, l’approdo al Nord con la protezione umanitaria. «Perché è scappato? Aveva i suoi motivi. Noi l’abbiamo incontrato che era un orfano, non aveva niente, negli Sprar di zona non c’era posto, abbiamo chiesto a nostro figlio Lorenzo, 27 anni, se era d’accordo, e lo era, e lo abbiamo preso con noi, così semplicemente».

«Chi è stato a fare quelle scritte? Non ho proprio idea. Tra l’altro non capisco il riferimento ai soldi perché non abbiamo avuto alcun contributo pubblico. E nemmeno mi spiego il nesso tra le due frasi — risponde il padre, Polo Pozzi — Bakary qui ha avuto tutti contatti molto positivi con associazioni e persone. Fa atletica ed è amatissimo da genitori, allenatori, bambini». Con l’Atletica Melegnano ha vinto l’oro nel 2017 e nel 2018 del campionato nazionale di categoria Csi nei 400 e negli 800 piani.

L’episodio è stato duramente condannato anche dal sindaco di Melegnano Rodolfo Bertoli: «Già domani in Comune – ha aggiunto il sindaco – incontrerò la famiglia con la quale voglio parlare per esprimere personalmente solidarietà, ma la stessa famiglia sarà invitata a presenziare anche nel prossimo Consiglio comunale per esprimere piena solidarietà anche a livello di assise. Sono molto provato da questa situazione. Non capisco come a Melegnano, città così aperta, con forme di integrazione grandi e radicate nel tempo, città di volontariato e solidarietà sociale, possa essere accaduta una cosa simile»

Foto copertina da: Il Giorno

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